Si fa sempre più chiara la tragica dinamica dell’omicidio di Santo, il giovane ucciso per futili motivi nella movida di San Sebastiano al Vesuvio. Le indagini condotte dal pubblico ministero Ettore La Ragione, della Procura per i Minorenni di Napoli, hanno concluso che si tratta di omicidio volontario, aggravando ulteriormente la posizione del minorenne coinvolto.
Una tragedia ingiustificabile
Secondo quanto emerso, il 17enne avrebbe sparato due colpi di pistola: uno ha raggiunto Santo al petto, mentre l’altro ha ferito al gomito un amico della vittima. La causa scatenante della lite sarebbe stata il gesto banale di calpestare per errore le scarpe griffate del giovane aggressore, un motivo del tutto sproporzionato per giustificare una reazione così violenta.
Contrariamente a quanto inizialmente insinuato, Santo non avrebbe lanciato alcuna pietra contro la Smart guidata dal minorenne, che tra l’altro non possedeva la patente. Il giovane si sarebbe semplicemente avvicinato al veicolo per parlare, dimostrando un atteggiamento pacifico.
Il contesto e la personalità dell’aggressore
Il quotidiano Il Mattino ha riportato che il 17enne si considerava un “riferimento” nella movida locale, con un comportamento che voleva rimarcare una presunta supremazia territoriale. Questa atteggiamento, unito al possesso illegale di un’arma e a una natura intimidatoria, ha portato alla tragedia, distruggendo la vita di Santo e colpendo profondamente la sua famiglia.
Le parole di Francesco Emilio Borrelli
Il deputato Francesco Emilio Borrelli ha duramente condannato le false ricostruzioni e insinuazioni diffuse nei mesi successivi all’omicidio.
«Adesso si chieda scusa alla famiglia della vittima, che per mesi è infangata da notizie infondate e insinuazioni montate ad arte. È stata raccontata una vicenda falsa per tentare di condizionare i lavori del PM. Mi auguro che ci siano indagini per capire chi ha tentato di falsare la realtà dei fatti».
Borrelli ha inoltre denunciato l’utilizzo di un video manipolato per cercare di giustificare l’ingiustificabile, sottolineando la necessità di rendere giustizia alla memoria di Santo e alla sua famiglia.