Con la riapertura delle scuole e la fine delle festività natalizie, l’Italia sta affrontando un significativo picco influenzale. Secondo le stime, sono quasi 7 milioni gli italiani colpiti dall’influenza stagionale, costretti a letto con sintomi più aggressivi rispetto agli anni precedenti.
Un virus più aggressivo: sintomi e durata
Come spiegato dal dottor Corrado Calamaro, medico di famiglia della Fimmg, l’influenza di quest’anno presenta caratteristiche più violente rispetto al passato.
“Si tratta di un virus che provoca febbre alta per i primi tre giorni e una durata complessiva di circa 7 giorni. Spesso, anche a guarigione avvenuta, i pazienti lamentano una tosse secca persistente che può durare 2-3 settimane, ma è normale. Tuttavia, se i sintomi dovessero prolungarsi ulteriormente, è importante consultare il medico curante.”
Il medico mette in guardia contro le cure fai da te, sottolineando il divieto assoluto di assumere antibiotici senza prescrizione:
“Gli antibiotici non vanno presi durante l’influenza, a meno che non siano stati prescritti da un medico.”
Campania tra le regioni più colpite
Tra le aree maggiormente colpite dall’ondata influenzale si segnala la Campania, dove i Pronto Soccorso, soprattutto nei fine settimana, registrano un forte incremento di accessi. La situazione è critica per il sovraffollamento causato da codici bianchi – casi che potrebbero essere gestiti dai medici di famiglia.
“Purtroppo, molti pazienti, allarmati, si recano direttamente al Pronto Soccorso senza consultare il medico curante, creando una pressione insostenibile sul sistema sanitario,” spiega il dottor Calamaro.
Vaccinazione antinfluenzale: c’è ancora tempo fino al 31 gennaio
Il dottor Calamaro ribadisce l’importanza della vaccinazione antinfluenzale, che rappresenta l’unico strumento efficace per prevenire complicazioni e ricoveri, soprattutto nei soggetti fragili:
“Le campagne vaccinali, iniziate a ottobre, si concluderanno il 31 gennaio. La vaccinazione è gratuita e aperta a tutti. Invitiamo chi non l’ha ancora fatto a rivolgersi all’ASL o al proprio medico curante.”
Nonostante l’importanza della prevenzione, meno di un italiano su cinque si è vaccinato. I medici sottolineano che questa riluttanza verso i vaccini, aggravata dagli eventi legati alla pandemia, rende la situazione più complessa da gestire.
Un appello alla prevenzione anche per altre malattie infettive
Oltre all’influenza, i medici ricordano che la vaccinazione è fondamentale per altre malattie infettive come morbillo, pertosse, tetano e meningite. Al Cardarelli di Napoli, dove si registra un costante afflusso di pazienti, i medici ribadiscono che il vaccino è salvifico:
“L’influenza si può gestire, ma malattie come morbillo e meningite possono essere letali senza prevenzione.”
Influenza e Covid: un confronto
Secondo il dottor Calamaro, l’influenza in questo momento è più diffusa del Covid, e i sintomi delle due malattie sono spesso simili. Tuttavia, per distinguere tra i due, è necessario effettuare un tampone:
“La situazione del Covid è rientrata e i ricoveri sono ormai rari. Anche per il Covid, così come per l’influenza, la vaccinazione resta il miglior metodo di prevenzione, soprattutto per i soggetti fragili.”