La possibilità di andare in pensione a 70 anni fa gola a molti dipendenti pubblici, ma la realtà è che questa opzione sarà riservata a una ristretta cerchia di lavoratori. La nuova direttiva della Funzione Pubblica limita l’accesso alla misura introdotta dalla Legge di Bilancio 2024, stabilendo criteri stringenti per selezionare chi potrà restare in servizio oltre i 67 anni.
I requisiti per restare al lavoro fino a 70 anni
Secondo le nuove disposizioni, solo i dipendenti pubblici con valutazioni di performance eccellenti potranno essere trattenuti in servizio. Questa restrizione mira a:
Evitare un aumento dell’età media: Con un’età media dei dipendenti pubblici già vicina ai 50 anni, si vuole evitare che la Pubblica Amministrazione (PA) diventi ulteriormente “anziana”.
Tamponare i buchi di organico: I dipendenti selezionati avranno il compito di fare da tutor alle nuove leve, facilitando la formazione dei neoassunti.
Un altro vincolo importante riguarda le amministrazioni pubbliche: solo quelle che hanno redatto il Piano integrato di attività e organizzazione (Piao) potranno trattenere i lavoratori oltre i 67 anni.
Chi è escluso dalla misura?
Non tutti i dipendenti pubblici potranno accedere a questa possibilità. Restano esclusi:
Il personale delle magistrature, avvocati e procuratori dello Stato.
Forze armate, polizia e vigili del fuoco.
Dipendenti già in pensione o che hanno beneficiato di deroghe precedenti.
Inoltre, il trattenimento in servizio sarà possibile solo per un massimo del 10% delle facoltà di assunzione delle amministrazioni, garantendo così un’applicazione limitata e mirata della misura.
Nessun bonus economico aggiuntivo
Chi sceglierà di rimanere al lavoro fino a 70 anni non potrà beneficiare del cosiddetto “bonus Maroni”, che prevede un incremento in busta paga del 9% per chi rinuncia alla pensione anticipata. Tuttavia, restare in servizio consente comunque di incrementare l’assegno previdenziale futuro.
Un’opportunità selettiva, non automatica
I dipendenti pubblici interessati non potranno avanzare la propria candidatura: sarà il datore di lavoro a individuare i profili più adatti e a chiedere la disponibilità a restare. Il trattenimento non sarà automatico né durerà sempre fino ai 70 anni; dipenderà dalle esigenze funzionali delle singole amministrazioni, come specificato nelle direttive del ministro per la Pubblica Amministrazione, Paolo Zangrillo.
La visione strategica della PA
La decisione di mantenere al lavoro solo i dipendenti eccellenti risponde all’obiettivo di modernizzare la PA, bilanciando l’esperienza dei lavoratori senior con il rinnovamento portato dai giovani assunti. Tuttavia, il limite del 10% e i requisiti stringenti potrebbero rendere questa opportunità un miraggio per la maggior parte dei dipendenti pubblici.