Si è svolta una prima udienza movimentata presso la Corte d’Assise di Santa Maria Capua Vetere, nell’ambito del processo per la morte della piccola Aurora, la neonata di appena 45 giorni deceduta in circostanze drammatiche. Sul banco degli imputati ci sono i genitori, Emanuele Savino (28 anni) e Anna Gammella (21 anni), accusati di omicidio colposo.
Richiesta di esclusione delle parti civili
Durante l’udienza, gli avvocati della difesa, Davide Pascarella e Carlo Perrotta, hanno chiesto alla Corte, presieduta dalla giudice Marcella Suma, di rigettare la costituzione come parti civili del curatore minorile dei figli degli imputati (rappresentato dall’avvocato Maria Rosaria Genovese) e dell’associazione “Cam Telefono Azzurro” (rappresentata dall’avvocato Clara Niola).
Secondo la difesa, questa costituzione sarebbe inammissibile. I giudici si sono riservati la decisione e torneranno a pronunciarsi a fine febbraio.
La tragedia della piccola Aurora
La piccola Aurora morì a 45 giorni dalla nascita. Dodici giorni dopo il decesso, i genitori furono arrestati. Le indagini, coordinate dalla Procura di Santa Maria Capua Vetere, furono affidate ai carabinieri della stazione di Santa Maria a Vico, con il supporto della Compagnia di Maddaloni.
Secondo la ricostruzione degli inquirenti, il padre avrebbe colpito violentemente la neonata alla testa, provocandole un grave trauma cranico. La piccola riportò una duplice frattura ossea, seguita da una emorragia interna fatale.
Segni di maltrattamento sul corpo
Dall’autopsia è emerso che Aurora è morta per una grave insufficienza cardio-respiratoria. Sul suo corpo, gli investigatori hanno riscontrato ecchimosi, escoriazioni e ustioni gravi, in particolare nella zona dell’addome.
Secondo l’accusa, queste ustioni sarebbero state causate da acqua bollente utilizzata per il bagnetto serale. Inoltre, i genitori non avrebbero mai portato la bambina dal medico, ricorrendo a rimedi improvvisati, come l’utilizzo di strutto animale per curare le lesioni.
Nonostante le sofferenze della piccola, i genitori non avrebbero agito in maniera adeguata e, anzi, avrebbero rilasciato false dichiarazioni ai carabinieri.
Attesa la decisione sulla costituzione delle parti civili
Oltre al processo penale, la vicenda riguarda anche gli altri due figli della coppia, che si trovano attualmente in una casa-famiglia e ricevono visite settimanali dai curatori minorili.
Il prossimo passo del processo sarà lo scioglimento della riserva sulla costituzione delle parti civili, atteso per fine febbraio. L’udienza potrebbe essere decisiva per l’evoluzione del dibattimento.