Nel giugno del 2023, un’operazione delle forze dell’ordine portò all’arresto di Gerardo Nunziata, insieme ad altre nove persone, con l’accusa di custodire armi per conto del clan Fabbrocino, attivo nell’area vesuviana. Tuttavia, dopo quasi due anni di processo, il tribunale di Nola, con il collegio C presieduto dal giudice Martino Aurigemma, ha assolto Nunziata.
Le motivazioni dell’assoluzione
Fin dall’inizio del procedimento, la difesa – rappresentata dagli avvocati Luca Capasso e Antonio Tomeo – ha sostenuto l’estraneità di Nunziata all’organizzazione criminale. Già in passato, il tribunale del Riesame aveva escluso il suo coinvolgimento diretto con il clan Fabbrocino.
Nonostante l’assoluzione dall’accusa di legami con la cosca vesuviana, Nunziata restava imputato per il reato di detenzione illegale di armi, accusa condivisa con un’altra persona coinvolta nel blitz del 2023.