Con un’ordinanza immediata, il sindaco Girolamo Carratù ha vietato l’uso dell’acqua di rubinetto per il consumo umano su tutto il territorio comunale. La decisione arriva a seguito di analisi condotte dall’ASL, che hanno riscontrato la presenza di tetracloroetilene in quantità superiori ai limiti consentiti dalla legge.

Cosa dicono le analisi?
Secondo i rapporti, il contaminante è stato rilevato sia prima che dopo il trattamento delle acque provenienti dal pozzo di Chiusa, una delle principali fonti dell’acquedotto comunale. Anche i filtri a carboni attivi, installati per migliorare la qualità dell’acqua, non hanno garantito la rimozione del solvente chimico.

Il tetracloroetilene, un composto chimico utilizzato principalmente come solvente industriale, può rappresentare un rischio per la salute se ingerito in quantità elevate o per periodi prolungati.

I provvedimenti immediati
Nell’ordinanza, il sindaco specifica che l’acqua attualmente erogata non è idonea per il consumo umano. I cittadini sono invitati a non utilizzare l’acqua del rubinetto per bere, cucinare o qualsiasi altro uso alimentare fino a nuova comunicazione.

L’ASL ha inoltre diffidato l’Alto Calore Servizi, l’ente gestore dell’acquedotto comunale, a effettuare verifiche immediate per individuare e risolvere la fonte della contaminazione.

Le possibili conseguenze
Il divieto potrebbe causare disagi significativi alla popolazione di Montoro, che sarà costretta a utilizzare acqua imbottigliata o a ricorrere a fonti alternative fino a quando la situazione non sarà risolta.

L’amministrazione comunale si è impegnata a monitorare la situazione e a garantire che i cittadini siano aggiornati su eventuali sviluppi.