È morto nella notte tra il 23 e il 24 dicembre, presso il Policlinico Umberto I di Roma, Arturo Covone, un militare della Guardia di Finanza di 58 anni. Covone era stato ricoverato d’urgenza dopo essersi sparato con la pistola di servizio all’interno del bagno di una fraschetta a Borgo San Rocco, lo scorso 22 dicembre.
I fatti
L’incidente si è verificato dopo un pranzo con la compagna. Il colpo di pistola, esploso in un momento di disperazione, è stato udito dagli altri clienti e dalla donna presente con lui. Immediati i soccorsi: alcuni medici che si trovavano nel locale hanno tentato di stabilizzare l’uomo prima dell’arrivo delle autorità.
Inizialmente ricoverato all’Ospedale dei Castelli, Covone era stato trasferito al Policlinico Umberto I, dove purtroppo è deceduto nella notte.
Chi era Arturo Covone
Arturo Covone, originario di Afragola (Napoli), viveva a Roma, dove lavorava presso il Ministero dell’Economia. Descritto come una persona riservata e dedita al lavoro, negli ultimi mesi avrebbe sofferto di una grave forma di depressione legata a motivi personali.
Le indagini
Sul luogo del tragico evento sono intervenuti i Carabinieri della stazione di Ariccia e del nucleo operativo della Compagnia di Velletri. Gli inquirenti stanno cercando di ricostruire i dettagli e le cause che potrebbero aver spinto il militare a compiere il drammatico gesto.
Secondo le prime ricostruzioni, la depressione sarebbe il fattore principale alla base del suicidio, ma ulteriori accertamenti sono in corso per chiarire eventuali altri elementi.
Un dolore che colpisce tutti
La scomparsa di Arturo Covone rappresenta una perdita dolorosa per la sua famiglia, i colleghi e tutti coloro che lo conoscevano. Il dramma del suicidio, sempre più presente nella nostra società, sottolinea ancora una volta l’importanza di sensibilizzare sull’importanza della salute mentale e del supporto psicologico, specialmente in ambiti professionali ad alta pressione come quello militare.