Una vicenda paradossale ha scosso San Martino Valle Caudina, in provincia di Avellino: un uomo, ricoverato in coma per due mesi, sarebbe stato iscritto al Partito Democratico senza il suo consenso. La denuncia, partita dalla moglie dell’interessato, ha sollevato un polverone mediatico, con l’intervento diretto del commissario regionale del PD, Antonio Misiani.
La denuncia della moglie: “Una tessera mai firmata”
La vicenda coinvolge G.M., residente a San Martino Valle Caudina, che secondo quanto denunciato dalla moglie, sarebbe iscritto al PD mentre era ricoverato:
Periodo di ricovero: G.M. era colpito da un attacco cerebrale ed era rimasto in coma per due mesi, seguito da un trasferimento in una clinica riabilitativa.
Accusa: “Qualcuno ha utilizzato i suoi dati per fini politici. Mio marito non ha potuto firmare nulla”.
La donna ha chiesto spiegazioni al segretario locale del PD, ricevendo inizialmente risposte contrastanti:
Il nome sarebbe indicato dal sindaco.
Successivamente, si è parlato di un utilizzo delle liste degli anni precedenti, senza alcuna espressione di volontà da parte di G.M.
L’intervento di Antonio Misiani
La notizia ha attirato l’attenzione del senatore e commissario regionale del PD in Campania, Antonio Misiani, che ha definito la vicenda una “vergogna”. Le sue dichiarazioni:
“Abbiamo mandato via i ‘signori delle tessere’ e continueremo a contrastare qualsiasi abuso. Voglio verificare fino in fondo quanto accaduto. La mia solidarietà è per il diretto interessato e alla sua famiglia”.
Misiani ha promesso provvedimenti severi contro i responsabili.
La smentita del PD di Avellino
In serata, la segreteria del Partito Democratico di Avellino ha diffuso una nota ufficiale per chiarire l’accaduto:
Refuso nell’elenco: G.M. risulta iscritto fino al 31 dicembre 2022. Per il 2023 e il 2024 non ha sottoscritto alcuna adesione.
Errore di trascrizione: L’iscrizione valida per il 2023 appartiene a G.N., un tesserato il cui nome è erroneamente confuso con quello di G.M. a causa di una sola lettera di differenza nel cognome.
La segreteria conclude:
“Non essendoci adesione per il 2023, G.M. non può essere considerato un tesserato del nostro partito”.