Il misterioso decesso di Gerardina Corsano, 46enne di Ariano Irpino, avvenuto il 31 ottobre 2023, è stato ricondotto a una intossicazione da fosfina. Questa conclusione emerge dalla relazione di 500 pagine redatta da un team di esperti incaricati dalla Procura.
La Ricostruzione dell’Evento
La vicenda, che ha suscitato grande clamore mediatico, ha avuto inizio sabato 28 ottobre 2023. Gerardina e suo marito Angelo, gestore di un’azienda agricola nel settore dei fertilizzanti, avevano ordinato delle pizze. Dopo aver aggiunto dell’olio al peperoncino a una delle pizze, Angelo aveva percepito uno strano odore e chiesto alla moglie di assaggiarla.
Nei giorni successivi, entrambi avevano manifestato malesseri:
Domenica: Partecipano a un battesimo, ma Angelo si sente male ed è portato in ospedale.
Lunedì: Anche Gerardina si rivolge al pronto soccorso, ma viene dimessa.
Martedì 31 ottobre: Gerardina è ricoverata per l’aggravarsi delle sue condizioni e muore poche ore dopo.
Angelo, anch’egli colpito gravemente, è stato trasferito in un ospedale di Napoli, dove è riuscito a salvarsi.
L’Indagine e le Perizie
La Procura di Ariano Irpino ha affidato l’autopsia a un team composto dal medico legale Carmen Sementa, il professor Alessandro Santurro dell’Università di Salerno, e il dottor Sebastiano Leone. La relazione ha escluso intossicazioni alimentari o infezioni, indicando come causa del decesso una possibile esposizione alla fosfina, un gas tossico usato in agricoltura per il controllo dei parassiti.
L’origine della Fosfina
Come la sostanza sia entrata nella dieta di Gerardina resta un mistero. L’olio al peperoncino utilizzato dal marito potrebbe essere una delle piste, ma non sono emersi elementi definitivi.
Nessuna Responsabilità dei Sanitari
La relazione dei consulenti esclude errori medici:
“I comportamenti dei sanitari che ebbero a prestare cura e assistenza a Gerardina Corsano risultano sostanzialmente corretti e privi di profili di censurabilità”.
Il Ruolo del Locale e le Ipotetiche Responsabilità
Il locale da cui era stata ordinata la pizza era stato inizialmente posto sotto sequestro, insieme alle derrate alimentari, ma successivamente dissequestrato. L’indagine non ha trovato elementi che potessero legare direttamente il cibo consumato al decesso.