Insulti razzisti e omofobi contro un gruppo di studenti napoletani che a Venezia stavano partecipando a un ballo di Natale in abiti d’epoca organizzato dalle associazioni di danza storica. A denunciarlo è Mariarosaria Stanziano, dirigente scolastica dell’Istituto statale di istruzione superiore “Archimede” di Napoli, nel difficile rione Conocal di Ponticelli, periferia orientale della città. In un post pubblicato su Facebook Stanziano ha raccontato il percorso che ha portato gli studenti dell’istituto Archimede ad approcciare la danza storica, con corsi rivolti prima ai docenti e poi agli alunni.
Sabato 21 dicembre venti ragazzi dell’Archimede hanno partecipato a un evento natalizio organizzato in un albergo di Venezia che prevedeva come dress code quello di indossare un abito ottocentesco. Una serata, preceduta da una passeggiata in abito storico per le strade di Venezia durante la quale, racconta la preside, sono rivolti “ai miei ragazzi assurdi cori razzisti, discriminatori e omofobi, di una crudeltà e cattiveria assurda e ingiustificata, solo perché indossavano gli abiti storici o perché si sentiva l’accento napoletano”.
Stanziano spiega di aver “già informato dell’accaduto l’assessore alla Scuola della Regione Campania, Lucia Fortini” e di voler “scrivere una lettera aperta al sindaco di Venezia e al governatore della Regione Veneto per informarli del trattamento ricevuto. I ‘nostri ragazzi’ che conoscono il Conocal e il Bronx di Ponticelli hanno danzato con dame e cavalieri provenienti da Associazioni di Danza storica di tutta Italia e si sono seduti a cena in un hotel 5 stelle con argenteria e servizi d’epoca, per me è stato un enorme motivo di orgoglio.
Nulla può cancellare e distruggere questo, nemmeno la cattiveria, l’ottuso pregiudizio, l’odioso razzismo e l’inconcepibile omofobia di ragazzi, uomini e donne che non hanno esitato ad apostrofare dei ragazzini tra i 14 e 18 anni, che hanno l’unica colpa di essere nati a sud dell’Italia e che hanno l’accento di un dialetto-lingua diverso”.