Un ricordo doloroso che diventa una missione educativa. A Nola, oggi e domani, si terranno due eventi con Teresa Manes, madre di Andrea Spezzacatena, il ragazzo romano che nel 2012 si tolse la vita a soli 15 anni dopo essere stato vittima di bullismo e cyberbullismo. La vicenda, tristemente nota, ha lasciato un segno indelebile, trasformando il dolore in un messaggio di speranza e sensibilizzazione.
La storia di Andrea: il “ragazzo dai pantaloni rosa”
Andrea Spezzacatena, studente del liceo scientifico Cavour di Roma, fu oggetto di derisione e vessazioni dopo aver indossato un paio di pantaloni che, stinti in lavatrice, erano diventati rosa. I compagni di classe crearono persino una pagina Facebook per schernirlo.
Il 20 novembre 2012, sopraffatto dal dolore, Andrea si tolse la vita. Sua madre, Teresa Manes, ha trasformato quella tragedia in un messaggio di sensibilizzazione, raccontando la storia nel libro “Andrea, oltre il pantalone rosa”, che è diventato anche un film con Claudia Pandolfi.
Gli eventi a Nola: dettagli e programma
Oggi, 18:30 – Presentazione del libro
Dove: Caffè letterario della Mondadori di Piazza Marconi, Nola.
Organizzazione: Evento promosso dall’associazione culturale “Scenart Cultura in vita”, con il coinvolgimento delle associazioni locali.
Descrizione: Un incontro aperto a tutti, rivolto in particolare alle famiglie, per riflettere insieme sull’importanza di contrastare il bullismo e il cyberbullismo.
Domani, ore 11:00 – Incontro con gli studenti
Dove: Chiesa di San Biagio, Nola.
Partecipanti: Gli alunni del liceo classico e delle scienze umane “G. Carducci” di Nola e Casamarciano e dell’istituto “Masullo Theti” di Nola.
Ospite speciale: Monsignor Francesco Marino, vescovo di Nola.
Obiettivo: Sensibilizzare i giovani attraverso il racconto diretto di Teresa Manes e avviare una riflessione collettiva sul ruolo della scuola e della società nella lotta al bullismo.
Un messaggio per il futuro
L’organizzatrice dell’evento, Autilia Napolitano, presidente di “Scenart” e direttrice della Mondadori di Nola, sottolinea:
“Non vogliamo che questa riflessione resti un episodio isolato. È un monito di responsabilità e coscienza. Solo lavorando insieme, scuole, famiglie e associazioni, possiamo costruire una società più sana”.