Un ragazzo di 15 anni è stato brutalmente aggredito a Castel Volturno, ridotto in fin di vita con dodici coltellate, presumibilmente per aver rifiutato di offrire una sigaretta. Questo episodio ha portato all’arresto di quattro adolescenti, di età compresa tra i 15 e i 17 anni, con l’accusa di tentato omicidio.

Gli Arresti
L’indagine, coordinata dalla Procura per i Minori di Napoli, ha portato all’arresto di tre ragazzi nei giorni scorsi e di un quarto nelle ultime ore.

Uno degli arrestati è stato trasferito al carcere minorile di Nisida.
Gli altri due sono stati posti agli arresti domiciliari.
Il quarto, fermato di recente, è stato condotto al Centro di prima accoglienza dei Colli Aminei, in attesa di convalida del fermo.
Tutti i ragazzi coinvolti sono italiani, incensurati e provenienti da famiglie definite “normali” dagli inquirenti.

La Dinamica dell’Aggressione
L’episodio è avvenuto nella notte tra il 5 e il 6 ottobre, all’esterno di un bar nella località Villaggio Coppola, sul litorale casertano.
Secondo i filmati delle telecamere di videosorveglianza, il gruppo di adolescenti italiani avrebbe avvicinato la vittima, un 15enne di origine egiziana, per poi scatenare un’aggressione violenta.

Le indagini hanno rivelato che la sigaretta negata potrebbe essere stata solo un pretesto, e le reali motivazioni della violenza restano poco chiare.

Collaborazione e Indagini in Corso
La vittima e alcuni testimoni presenti hanno collaborato con gli inquirenti, fornendo dettagli sull’aggressione improvvisa. Nonostante questo:

Non è stata trovata l’arma del delitto.
Gli investigatori stanno verificando se l’aggressione sia stata compiuta da uno o più membri del gruppo e se siano state usate più armi.
Le prime analisi non hanno rilevato motivazioni razziste, quindi l’aggravante specifica non è stata contestata.
Contesto Sociale
L’aggressione è avvenuta in un’area caratterizzata dalla convivenza di gruppi di giovani italiani e stranieri. Castel Volturno conta una presenza significativa di residenti stranieri, circa 20.000, per lo più extracomunitari. Tuttavia, il gruppo di aggressori e la vittima appartenevano a contesti sociali separati.