Il caso della morte di Cristina Pugliese, 27 anni, trovata impiccata nella doccia della sua abitazione a Caldiero (Verona), si sta evolvendo da un’ipotesi iniziale di suicidio verso un’indagine per omicidio volontario. La vicenda è al centro dell’attenzione delle autorità giudiziarie e investigative, che stanno cercando di chiarire i contorni di un episodio segnato da anomalie e incongruenze.
I fatti principali
Il ritrovamento: Cristina Pugliese l’hanno trovata priva di vita nella doccia di casa sua domenica scorsa. A dare l’allarme è stato il compagno, un uomo di 40 anni, che ha chiamato i Carabinieri sostenendo che la donna si fosse suicidata utilizzando il tubo flessibile della doccia.
La reazione iniziale delle autorità: La Procura di Verona ha inizialmente trattato il caso come un suicidio. Tuttavia, le indagini successive hanno sollevato dubbi, spingendo a considerare anche l’ipotesi di un omicidio.
Le anomalie e le indagini
Sequestro e accertamenti: L’abitazione e la salma sono sequestrate. La Procura ha ordinato l’autopsia per fare chiarezza sulle cause della morte.
Anomalie rilevate: I Carabinieri e i tecnici del RIS, intervenuti sul posto, hanno riscontrato incongruenze rispetto alla versione iniziale fornita dal compagno. Questi elementi hanno portato a una svolta nelle indagini.
Compagno indagato: L’uomo è stato iscritto nel registro degli indagati per omicidio volontario, non come condanna anticipata, ma per garantire il suo diritto alla difesa durante le indagini. È attualmente in stato di libertà.