A Castel Volturno, il sindaco Pasquale Marrandino ha disposto lo sgombero di Parco Saraceno, un complesso residenziale abusivo che ospitava una quindicina di famiglie. La decisione è stata presa a seguito di un’ispezione condotta dai vigili del fuoco e dai carabinieri, che ha rivelato gravi problemi di sicurezza strutturale e condizioni igienico-sanitarie inadeguate.
La storia di Parco Saraceno
Costruito negli anni Settanta, Parco Saraceno è formato da trenta palazzine a tre piani, edificate abusivamente. Originariamente, il complesso era destinato a ospitare le famiglie dei militari statunitensi in servizio presso la base NATO di Agnano. Dopo il loro abbandono, gli edifici sono occupati da famiglie senzatetto e migranti, molte delle quali senza titolo di proprietà, sebbene alcuni abitanti fossero legittimi proprietari.
Le ragioni dello sgombero
Il provvedimento è stato emesso in seguito a un sopralluogo effettuato sotto il coordinamento della Procura di Santa Maria Capua Vetere. L’ispezione ha evidenziato:
Precaria stabilità degli edifici e mancanza di manutenzione.
Condizioni igienico-sanitarie critiche, che rendevano impossibile la permanenza in sicurezza degli abitanti.
Le operazioni di sgombero
L’operazione, coordinata dalla Questura di Caserta, ha coinvolto numerose forze dell’ordine, tra cui:
Polizia di Stato, carabinieri, Guardia di Finanza, vigili del fuoco e polizia locale.
Questa imponente mobilitazione ha garantito che lo sgombero avvenisse senza incidenti, ma ha lasciato molte famiglie senza un tetto, alimentando polemiche sulla mancanza di alternative abitative per gli sfollati.
Progetti incompiuti nella zona
Parco Saraceno rappresenta un simbolo di degrado e abbandono. Nella stessa area, era previsto lo sviluppo di un porto turistico, grazie a un progetto di project financing presentato dalla famiglia Coppola. Tuttavia, i lavori non sono mai iniziati, lasciando la zona in uno stato di totale abbandono.