La piaga dei furti di addobbi natalizi si ripresenta a Napoli, in un atto che è ormai diventato una “tradizione” inquietante. Venerdì sera, un gruppo di ragazzini incappucciati ha rubato un albero natalizio da un esercizio commerciale in via Toledo, agendo in modo rapido e indisturbato, nonostante la presenza di cittadini e turisti.
L’episodio e il modus operandi
Le immagini, catturate da una telecamera di sorveglianza, mostrano la baby gang utilizzare una scala alta oltre 3 metri per prelevare gli addobbi. Successivamente, i giovani si sono dati alla fuga trascinando l’albero per le vie del centro. La scena, inviata al deputato Francesco Emilio Borrelli, ha suscitato grande indignazione e preoccupazione.
La “tradizione” dei furti natalizi
Secondo Borrelli, questi furti non sono episodi isolati, ma parte di una barbara consuetudine che vede le baby gang competere per accatastare alberi e addobbi, creando enormi pire da incendiare in occasione del cippo di Sant’Antonio.
“Una pericolosissima gara che spesso sfocia in scontri con vigili del fuoco e forze dell’ordine”, ha dichiarato Borrelli.
Questi episodi, oltre a rappresentare un rischio per la sicurezza pubblica, sono preoccupanti segnali di una possibile affiliazione di giovanissimi ai clan camorristici, per i quali queste azioni fungono da “iniziazione”.
Una sfida alle autorità e alla società civile
Il fenomeno non è solo un problema di ordine pubblico, ma un campanello d’allarme sul disagio sociale e sull’attrazione che le attività criminali esercitano sui giovani. La naturalezza con cui questi ragazzini compiono tali atti, senza timore della presenza di cittadini o forze dell’ordine, evidenzia una preoccupante assenza di deterrenti efficaci.
La necessità di un intervento strutturale
Borrelli ha sottolineato l’urgenza di affrontare il problema con un duplice approccio:
Repressione immediata: Maggiore presenza di forze dell’ordine per prevenire furti e roghi, nonché interventi tempestivi per spegnere le pire.
Interventi educativi e sociali: Offrire ai giovani alternative concrete alla devianza attraverso programmi di inclusione, educazione e sport.