Da anni il torrente Solofrana, un tributario del fiume Sarno nella provincia di Avellino, rappresenta un serio problema ambientale per via dell’elevato livello di inquinamento. Il corso d’acqua, che raccoglie i reflui industriali e civili di vari comuni della zona, è fortemente contaminato dai residui provenienti dalle industrie conciarie locali, le quali rilasciano sostanze altamente inquinanti nelle sue acque. Questo scenario ha portato alla denuncia di conflitti d’interesse nella gestione dell’impianto di depurazione, generando un acceso dibattito in Senato.

Il Conflitto d’Interessi nella Gestione della Depurazione
Durante un question time al Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, il senatore Orfeo Mazzella del Movimento 5 Stelle ha sollevato il problema del conflitto di interessi legato alla gestione della depurazione delle acque reflue. Attualmente, la responsabilità di quest’impianto è affidata a un consorzio che coinvolge gli stessi imprenditori conciari che rilasciano i reflui nel torrente, insieme al Comune. Questo assetto, secondo Mazzella, rappresenta un evidente conflitto di interessi, poiché gli inquinatori stessi sono incaricati di controllare l’inquinamento da loro generato.

“È l’inquinatore a controllare sull’inquinamento,” ha affermato Mazzella, richiedendo che il Ministero dello Sviluppo Economico (MiSE) intervenga per fare chiarezza sulla questione. Il senatore ha inoltre evidenziato come, nonostante il grave impatto ambientale, l’area del torrente Solofrana non sia stata ancora classificata come Sito di Interesse Nazionale (SIN), una designazione che permetterebbe l’adozione di misure di bonifica straordinarie.

I Dati Preoccupanti sull’Inquinamento
La situazione ambientale del Solofrana si aggrava di anno in anno, con episodi ricorrenti di esalazioni sgradevoli, colorazioni anomale dell’acqua e presenza di schiume. Le rilevazioni dell’ARPA Campania hanno confermato la gravità del problema, evidenziando il superamento dei limiti di contaminazione nella falda profonda di Solofrana Montorese. Questa contaminazione rappresenta una minaccia diretta per la salute pubblica e per l’ambiente, considerando che le falde acquifere inquinate possono trasportare sostanze nocive anche lontano dal punto d’immissione.

Le Richieste di Azione e le Risposte del Ministero
Il senatore Mazzella ha sottolineato l’urgenza di risolvere la situazione, affermando che chi inquina deve essere ritenuto responsabile dei danni provocati all’ambiente. Il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto Fratin, ha risposto dichiarando che il Ministero si è già attivato per raccogliere informazioni dagli enti locali per determinare eventuali danni ambientali.