I sismografi dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv) hanno registrato due scosse di terremoto in Campania, a distanza di appena 12 minuti l’una dall’altra. Entrambi i fenomeni hanno interessato aree ad alta attività vulcanica: i Campi Flegrei e il Vesuvio.
Le due scosse nel dettaglio
Prima scossa: Vesuvio
Ora: 18:20
Magnitudo: 2.6
Epicentro: Asse craterico del Vesuvio
Profondità: 200 metri sotto il livello del mare
Effetti: La scossa è stata localizzata in una zona interna al sistema vulcanico, caratterizzata da frequenti microeventi sismici.
Seconda scossa: Campi Flegrei
Ora: 18:32
Magnitudo: 2.2
Epicentro: Nei pressi di via Artiaco, Pozzuoli
Profondità: 2,6 km
Effetti: Avvertita chiaramente dalla popolazione a Pozzuoli e Agnano, la scossa è preceduta da un boato, suscitando preoccupazione tra i residenti.
Un intervallo di soli 12 minuti
La vicinanza temporale tra i due eventi ha attirato l’attenzione di esperti e residenti. Sebbene siano stati registrati in due aree geograficamente vicine, non esiste al momento alcuna evidenza di un collegamento diretto tra i fenomeni. Entrambi rientrano nella normale attività sismica legata ai sistemi vulcanici di Vesuvio e Campi Flegrei, due tra le aree più monitorate al mondo per la loro complessità geologica e il potenziale rischio eruttivo.
Il contesto vulcanico: Campi Flegrei e Vesuvio
Campi Flegrei: Caratterizzati dal fenomeno del bradisismo, che provoca movimenti verticali del suolo dovuti all’attività magmatica e idrotermale. Le scosse di lieve entità sono comuni, ma vengono attentamente analizzate per individuare eventuali segnali di cambiamento.
Vesuvio: Vulcano attivo, il Vesuvio è soggetto a microeventi sismici che riflettono la dinamica interna del magma e delle faglie adiacenti al cratere.