L’emendamento proposto da Fratelli d’Italia nell’ambito della Legge di Bilancio per il 2024, che prevede un bonus di 1.500 euro per le famiglie con figli iscritti alle scuole paritarie, ha suscitato un acceso dibattito. La misura, pensata per sostenere le famiglie con redditi medio-bassi (ISEE fino a 40.000 euro), punta a coprire in parte i costi delle rette delle scuole private paritarie, storicamente più elevate rispetto a quelle pubbliche. Se approvato, il bonus richiederà un finanziamento annuo fino a 65 milioni di euro e un decreto ministeriale ne regolamenterà l’applicazione a partire dal 2025.

I Dettagli del Bonus
Il bonus, come spiegato dal deputato di FdI Lorenzo Malagola, risponde all’obiettivo di facilitare l’accesso alle scuole paritarie per le famiglie a basso reddito. La logica, sostenuta dai proponenti, è quella di ampliare la libertà di scelta educativa, rendendo l’iscrizione alle scuole paritarie più accessibile anche a chi tradizionalmente non potrebbe permetterselo. L’emendamento si inserisce in una serie di misure di supporto per le scuole private, iniziata con il precedente stanziamento di 150 milioni di euro provenienti dai fondi PNRR, destinati agli istituti paritari.

Le Critiche dell’Opposizione
La proposta ha incontrato una ferma opposizione, in particolare dal Movimento 5 Stelle, che accusa Fratelli d’Italia di favorire le scuole private a discapito di quelle pubbliche. Antonio Caso, Anna Laura Orrico e Gaetano Amato, rappresentanti del Movimento 5 Stelle in commissione cultura alla Camera, sostengono che questa misura andrebbe a sottrarre ulteriori risorse alla scuola pubblica, già colpita da tagli al personale e ai finanziamenti. Secondo i parlamentari del M5S, il bonus rappresenterebbe una forma di sostegno indiretto alle scuole private, contribuendo a una sorta di “svuotamento” delle scuole statali, con un potenziale effetto negativo sulla qualità e sull’accessibilità del sistema pubblico.

Le Implicazioni della Misura
Se approvato, il bonus da 1.500 euro potrebbe trasformare significativamente il panorama educativo, in quanto consentirebbe a più famiglie di considerare le scuole paritarie come alternativa alla scuola pubblica. Tuttavia, resta il rischio che questo incentivo alimenti le disuguaglianze all’interno del sistema scolastico italiano, distogliendo fondi dalle necessità strutturali della scuola pubblica, come l’assunzione di docenti e il miglioramento delle infrastrutture.