Cgil e Uil hanno confermato lo sciopero generale contro la manovra economica previsto per il 29 novembre 2024. A comunicarlo sono stati i segretari generali dei due sindacati, Maurizio Landini per la Cgil e Pierpaolo Bombardieri per la Uil, al termine di un incontro con il governo presso Palazzo Chigi. Nonostante un’apertura al dialogo da parte dell’esecutivo, i sindacati hanno ribadito che le ragioni alla base della protesta rimangono inalterate.

Maurizio Landini ha sottolineato che «le ragioni dello sciopero non cambiano» e che il governo ha esposto le proprie decisioni, senza mostrare una disponibilità concreta a modificare gli aspetti più critici delle politiche economiche, come ad esempio quelli relativi al fisco. Anche Pierpaolo Bombardieri ha confermato il mantenimento della mobilitazione, dichiarando che, pur riconoscendo una certa disponibilità al dialogo, «sostanzialmente il Governo ha confermato le decisioni assunte». I sindacati hanno espresso la loro preoccupazione principalmente per le tematiche legate ai salari, alla perdita del potere d’acquisto e alle questioni pratiche legate a sanità e pensioni, definendole «molto terrene».

Bombardieri ha aggiunto che la Uil rimane aperta al confronto, ribadendo che se il Governo dovesse decidere di rivedere alcune scelte e convocare i sindacati, questi non si sottrarrebbero al dialogo. Tuttavia, il segretario della Uil ha osservato che, nonostante la disponibilità al confronto, la divergenza tra le due visioni della manovra sembra troppo marcata per raggiungere un compromesso immediato.

L’adesione allo sciopero si preannuncia quindi forte, in quanto le criticità sollevate dai sindacati riguardano temi centrali per la vita quotidiana dei lavoratori, e la sensazione di una manovra economica che non risponde adeguatamente alle necessità di aumento dei salari e di sostegno ai servizi pubblici.