Ogni anno, ogni cittadino italiano butta via circa 146 kg di cibo, con un costo medio di 385 euro per persona. A livello nazionale, questo si traduce in una perdita di oltre 22 miliardi di euro e in un impatto ambientale significativo, con milioni di tonnellate di CO₂ rilasciate nell’atmosfera.

Nonostante l’Italia sia uno dei Paesi più virtuosi in Europa in tema di spreco alimentare, superata solo dalla Germania, il problema resta molto sentito, soprattutto nelle grandi città come Napoli.

Le Cause dello Spreco Alimentare
La maggior parte degli sprechi si verifica tra le mura domestiche, dove finiscono nella spazzatura alimenti ancora commestibili. Le principali ragioni includono:

Acquisti impulsivi: comprare più del necessario.
Porzioni eccessive: cucinare quantità troppo abbondanti.
Paura dei contagi: una tendenza emersa durante la pandemia, che ha portato a eliminare cibo per timore di contaminazioni.
Date di scadenza fraintese: molti alimenti possono essere consumati oltre la data di scadenza, specialmente se è indicata come “da consumarsi preferibilmente entro”.
Inoltre, lo spreco alimentare è aggravato dalla produzione eccessiva, dall’imballaggio superfluo e da abitudini di consumo poco consapevoli.

Napoli come Modello per la Riduzione degli Sprechi
Napoli, con la sua forte tradizione culinaria e il rispetto per il cibo, può rappresentare un modello nella lotta allo spreco alimentare. Diverse iniziative locali stanno già facendo la differenza:

Banchi alimentari: raccolta e distribuzione di eccedenze alimentari.
Recupero delle eccedenze: progetti per trasformare il cibo in surplus in pasti per le persone in difficoltà.
Campagne di sensibilizzazione: educazione al consumo responsabile e al rispetto per il cibo.
Cosa Può Fare il Singolo per Ridurre lo Spreco?
La riduzione dello spreco alimentare inizia con gesti semplici ma efficaci:

Pianificare la spesa: comprare solo ciò che serve, evitando acquisti inutili.
Conservare correttamente i cibi: utilizzare contenitori adatti e rispettare la catena del freddo.
Valorizzare gli avanzi: trasformare gli avanzi in nuovi piatti per evitare di gettarli.
Supportare le iniziative locali: contribuire a progetti di recupero o donazione di cibo.
Come sottolineano i rappresentanti dei consumatori, «ridurre lo spreco alimentare è una sfida che ci riguarda tutti. Ogni piccolo gesto conta per costruire un futuro più sostenibile e più giusto».

Il Costo dello Spreco: Economia, Ambiente e Società
Lo spreco alimentare non ha solo un impatto economico, ma anche ambientale e sociale:

Economico: aumento dei prezzi dei prodotti alimentari.
Ambientale: utilizzo di risorse naturali (acqua, terra, energia) per produrre cibo che viene poi buttato.
Sociale: perdita di cibo che potrebbe essere destinato alle persone in difficoltà.
Un Futuro Sostenibile è Possibile
Ridurre lo spreco alimentare non è solo una questione di risparmio, ma un impegno verso un mondo più equo e sostenibile. Adottare comportamenti più consapevoli e sostenere le iniziative di recupero del cibo sono passi fondamentali per affrontare questa sfida.