Nella nuova Legge di Bilancio, all’articolo 57, è stato introdotto un cambiamento importante nel sistema di prescrizione dei farmaci: la ricetta bianca cartacea, finora necessaria per l’acquisto dei farmaci di classe C, verrà sostituita definitivamente dalla ricetta elettronica. Ciò significa che i cittadini non dovranno più portare in farmacia la ricetta su carta con timbro e firma del medico, ma potranno riceverla in formato digitale, ad esempio via email o WhatsApp.

Cosa sono i farmaci di classe C?
I farmaci di classe C sono quelli a carico del cittadino, per i quali è comunque necessaria la prescrizione del medico. Tra questi rientrano medicinali di uso comune, come le benzodiazepine, alcuni antinfiammatori (come il diclofenac), il paracetamolo in dosaggi specifici, la pillola anticoncezionale e diversi antibiotici e cortisonici. Anche se non rientrano tra i farmaci coperti dal Sistema Sanitario Nazionale (SSN), per il loro acquisto in farmacia è richiesta una prescrizione, che finora veniva fornita in formato cartaceo.

La digitalizzazione della ricetta: vantaggi e obiettivi
La digitalizzazione della ricetta bianca si inserisce in una più ampia strategia di modernizzazione del sistema sanitario. Questo processo, che ha già visto la trasformazione della “ricetta rossa” per i farmaci di classe A (a carico del SSN), punta a migliorare il monitoraggio delle prescrizioni e a potenziare il Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE). La raccolta automatizzata delle informazioni nel FSE faciliterà la tracciabilità dei farmaci prescritti e permetterà ai medici di monitorare con più precisione i trattamenti seguiti dai pazienti.

Un altro vantaggio rilevante è la flessibilità per i cittadini, che potranno ora ricevere la ricetta sul proprio smartphone e utilizzarla per ritirare i farmaci anche in una regione diversa dalla propria. Questo semplifica notevolmente l’accesso ai medicinali per chi si sposta frequentemente.

I limiti e i rischi della nuova misura
Non mancano però alcune preoccupazioni, soprattutto dal punto di vista tecnico. Il segretario della Federazione Italiana Medici di Medicina Generale, Silvestro Scotti, ha evidenziato come questa misura possa mettere alla prova le attuali capacità del sistema informatico sanitario, che potrebbe non essere del tutto pronto a sostenere un ulteriore carico di dati e richieste in formato digitale.

Il Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE): cosa sapere
Il Fascicolo Sanitario Elettronico è una raccolta digitale di tutti i dati sanitari di un paziente, che può includere informazioni su prescrizioni, visite mediche, referti e piani terapeutici. I cittadini possono opporsi all’inserimento dei dati pregressi nel FSE, e per farlo hanno tempo fino al 30 giugno. Questo sistema di archiviazione consente una maggiore continuità delle cure e permette ai medici di avere un quadro completo e aggiornato della situazione sanitaria del paziente.

Il lancio del “It Wallet” a luglio
A partire da luglio, l’Italia prevede di lanciare l’It Wallet, un portafoglio digitale che permetterà di integrare documenti come la patente e la tessera sanitaria nell’app IO. Anche questa iniziativa fa parte di una più ampia strategia di digitalizzazione dei servizi pubblici, che punta a semplificare l’accesso alle informazioni e ai documenti personali in un unico sistema sicuro e facilmente accessibile.