Stamattina, i lavoratori della Sms, impegnati presso il cantiere di manutenzione della raffineria Q8 nella zona orientale di Napoli, hanno scioperato per denunciare condizioni di lavoro insostenibili e una crescente preoccupazione per la sicurezza. A rendere pubbliche le ragioni della protesta è stato Andrea Morisco, segretario Fiom-Cgil Napoli, che ha puntato il dito contro l’azienda per aver, a suo dire, “ignorato le richieste dei dipendenti per quasi un anno, ricorrendo invece a personale esterno, non specializzato, per lavorare su impianti complessi e in spazi confinati.”

Morisco ha sottolineato il rischio legato alla pratica di appalto dei lavori a contratti esterni, evidenziando come Napoli abbia già sofferto in passato a causa della bassa attenzione alla sicurezza nelle strutture industriali. “O si alza il livello di attenzione sulla sicurezza prima o si è tutti complici in caso di incidenti,” ha dichiarato, sottolineando l’importanza di prevenire piuttosto che dover affrontare le conseguenze.

In una lettera aperta, i lavoratori hanno spiegato i motivi alla base della protesta. “Ogni mattina,” si legge nel comunicato, “ci chiedono 25 euro al mese per parcheggiare l’auto. Durante la pausa pranzo ci rifugiamo in un container infestato dai topi, un ambiente malsano e soggetto ad allagamenti in caso di pioggia.” Questa descrizione, sottolineano, non è “la triste storia di caporalato nei campi di pomodori,” ma la realtà lavorativa all’interno della più grande raffineria di Napoli.

I lavoratori richiedono condizioni adeguate che includano la copertura del parcheggio e un ticket per il pranzo, agevolazioni già offerte da altre aziende presenti nella stessa area industriale. Con l’aumento dell’inflazione, queste richieste assumono un valore ancora più rilevante per i dipendenti, che sperano nel coinvolgimento della committenza per risolvere la vertenza.