La tragica vicenda avvenuta a San Sebastiano al Vesuvio ha riacceso il dibattito sulla sicurezza, la giustizia minorile e il contesto sociale che porta i giovani a commettere atti violenti. Un 17enne è stato arrestato per l’omicidio di Santo Romano, un ragazzo di 19 anni intervenuto in una discussione per placare gli animi. L’accusato, già noto alle forze dell’ordine per precedenti di resistenza a pubblico ufficiale e spaccio di droga, ha ammesso la sua responsabilità dichiarando di aver agito per legittima difesa.

Dettagli dell’Incidente
Secondo le prime ricostruzioni, l’episodio sarebbe nato da una lite per una spallata, smentendo la versione iniziale di un pestone. Durante la discussione, il 17enne avrebbe reagito sparando dalla sua auto, una Smart con targa polacca, dopo essere aggredito. Nel veicolo, i carabinieri hanno trovato dosi di marijuana e un bilancino di precisione, a indicare un contesto di possibile spaccio di stupefacenti.

Le indagini si sono basate sulle testimonianze e sulle riprese delle telecamere di sorveglianza del Comune di San Sebastiano al Vesuvio, che hanno registrato l’auto sfrecciare verso Napoli dopo la sparatoria. L’amico di Santo, rimasto ferito a un gomito, ha fornito una testimonianza chiave per l’identificazione del sospettato.

La Difesa del Minore
Il legale del giovane, Luca Raviele, ha dichiarato che l’accusato avrebbe sparato per proteggersi, sostenendo che un gruppo di ragazzi lo avrebbe assalito, uno dei quali armato di coltello. Ha inoltre sottolineato che il suo assistito soffre di problemi psichiatrici, come attestato da una perizia del 2022 che lo ha giudicato parzialmente capace di intendere e volere.

La Reazione della Comunità
L’evento ha scosso profondamente il quartiere e ha portato a una serie di iniziative comunitarie, tra cui una veglia di preghiera guidata da don Ciro Cozzolino davanti al Municipio. Parole di dolore e indignazione sono arrivate anche dal mondo dello spettacolo: il cantante napoletano Geolier ha espresso la sua frustrazione sui social media, scrivendo: «Facili omicidi. La Napoli che non vorrei. Basta».