Un nuovo episodio di molestie contro il personale sanitario ha scosso Napoli, sollevando ulteriori allarmi sulla sicurezza negli ospedali della città. L’ultima vittima è un’infermiera dell’ospedale “Cotugno”, che, secondo le prime ricostruzioni, era seguita da un uomo – marito di una paziente ricoverata – fino ai bagni del reparto dove lavorava. Qui, l’uomo l’ha accerchiata con avances volgari e frasi inopportune. L’infermiera, che già da giorni era vittima di commenti inappropriati da parte dello stesso individuo, ha formalizzato la denuncia e l’intero episodio è stato documentato dalle telecamere di videosorveglianza dell’ospedale.
L’associazione “Nessuno Tocchi Ippocrate” ha condiviso sui social un messaggio di denuncia per questo episodio, esprimendo indignazione e chiedendo maggiore protezione per il personale sanitario, spesso lasciato solo a fronteggiare aggressioni fisiche e verbali. “Non bastano le aggressioni,” si legge nel loro post, “adesso dobbiamo subire anche le molestie sessuali. Qualcuno faccia qualcosa per tutelarci!”
La questione della sicurezza in ambito ospedaliero è aggravata dal crescente numero di aggressioni ai danni di medici e infermieri. Secondo dati recenti, tra gennaio e settembre 2024, le aziende sanitarie locali Napoli 1 e Napoli 2 hanno registrato oltre 56 episodi di violenza, con un incremento significativo rispetto agli anni precedenti. Tra le principali cause di questo fenomeno ci sono il sovraffollamento dei reparti, soprattutto dei pronto soccorso, e la pressione emotiva di chi richiede assistenza immediata.
Di fronte a questi numeri allarmanti, il prefetto di Napoli Michele di Bari ha chiesto di rafforzare le misure di sicurezza nelle strutture sanitarie, attraverso una maggiore presenza delle forze dell’ordine, un miglioramento dei sistemi di videosorveglianza e un potenziamento delle linee di emergenza per garantire supporto rapido agli operatori sanitari in situazioni critiche.