I carabinieri di Napoli hanno messo a segno un importante sequestro di esplosivi illegali: ben 50 chili di materiale pirotecnico sono stati trovati in un’abitazione nell’area Flegrea, appartenente a un 24enne incensurato. Tra gli ordigni spicca la cosiddetta “bomba Sinner”, un dispositivo esplosivo arancione, ispirato al colore dei capelli del tennista altoatesino, che si aggiunge a una lunga lista di fuochi illegali dai nomi accattivanti, come la “bomba Maradona” e la “bomba scudetto”.

Un traffico esplosivo nazionale e internazionale
L’indagine, partita dal monitoraggio di campagne pubblicitarie su Telegram, TikTok, Instagram e Facebook, ha permesso ai carabinieri di individuare una rete ben organizzata. I fuochi erano pubblicizzati online con consegne in tutta Italia e persino all’estero. La produzione e il traffico di questi ordigni coinvolgono spesso materiali acquistati via web dalla Cina, spediti separatamente per eludere i controlli.

Tra i prodotti sequestrati, spiccano le famigerate “cipolle”, ordigni esplosivi artigianali noti per la loro pericolosità, e grandi quantità di polvere flash, una miscela estremamente sensibile al calore che aumenta il rischio di deflagrazione, anche per semplice surriscaldamento di un cellulare.

Un pericolo per i giovani e le famiglie
Secondo il comando provinciale dei carabinieri di Napoli, l’attività di produzione, deposito e traffico di fuochi illegali è iniziata quest’anno con largo anticipo, portando già a sequestri record: 2.745 ordigni tra ottobre e novembre.

Il rischio maggiore è rappresentato dalla diffusione di questi esplosivi nelle mani di persone inesperte, spesso giovanissimi, che li nascondono in cantine o abitazioni senza essere consapevoli del pericolo. «Si tratta di veri e propri ordigni capaci di staccare arti o causare esplosioni devastanti, custoditi in condizioni di sicurezza precarie, esposte alle intemperie o all’umidità, che ne accresce la pericolosità», spiegano gli artificieri.

Un fenomeno da fermare
Questi sequestri dimostrano come il traffico di esplosivi pirotecnici non si limiti al territorio partenopeo, ma utilizzi le piattaforme digitali per raggiungere un mercato vastissimo, che include clienti internazionali.

L’operazione dei carabinieri, condotta con l’aiuto del nucleo artificieri, rappresenta un passo importante per limitare il pericolo di incidenti, come quello recente a Ercolano, dove una tragedia ha ricordato quanto questi ordigni siano potenzialmente letali.