Il caso dell’omicidio di Angelo Vassallo, il sindaco pescatore di Pollica (Salerno), non smette di riservare nuovi sviluppi, con l’inclusione tra gli indagati del colonnello Fabio Cagnazzo, ufficiale dei Carabinieri. L’accusa nei suoi confronti, insieme ad altri membri dell’Arma, è di concorso in omicidio con fini camorristici. Le indagini si concentrano su alcuni comportamenti ritenuti sospetti da Cagnazzo subito dopo la notizia dell’assassinio di Vassallo, ucciso il 5 settembre 2010.
La Carriera di Fabio Cagnazzo
Nato e cresciuto ad Aversa, in provincia di Caserta, Fabio Cagnazzo proviene da una famiglia di carabinieri, con una forte tradizione militare che lo ha indirizzato sin da giovanissimo verso la carriera nelle forze armate. Ha frequentato la Nunziatella e, successivamente, l’Accademia Militare di Modena, dove ha proseguito il suo percorso accademico affiancato dai fratelli. Nel corso della sua carriera, Cagnazzo ha ricoperto ruoli di grande responsabilità, tra cui quello di comandante del Nucleo Operativo del Gruppo di Castello di Cisterna.
Durante il suo servizio a Castello di Cisterna, Cagnazzo si è reso protagonista di operazioni significative contro la criminalità organizzata e lo spaccio di droga, riuscendo ad assicurare alla giustizia numerosi latitanti e a portare avanti indagini cruciali. Questi successi gli hanno conferito una solida reputazione, ma anche un crescente coinvolgimento in contesti delicati, tra cui quelli legati alla camorra.
Il Misterioso Trasferimento a Foggia
Nel 2010, Cagnazzo finì trasferito improvvisamente a Foggia, ma le ragioni del suo spostamento non sono mai chiarite ufficialmente. Questo trasferimento suscitò interrogativi e speculazioni, tanto che numerosi colleghi e membri della Direzione Distrettuale Antimafia (DDA) espressero pubblicamente solidarietà nei suoi confronti, suggerendo che la sua carriera fosse ostacolata per motivi non ufficiali.
Il Caso dell’Omicidio di Angelo Vassallo
Nel periodo successivo all’omicidio del sindaco pescatore Angelo Vassallo, Cagnazzo è finito nuovamente sotto i riflettori. Durante le indagini sull’omicidio, il colonnello è accusato di depistare le indagini, un’accusa che si è concretizzata anche nel corso di un’intervista del programma televisivo Le Iene. Cagnazzo, infatti, è accusato di essere intervenuto sul luogo dell’omicidio pur non essendo presente nel luogo dell’evento, ma trovandosi in vacanza ad Acciaroli al momento del delitto.
Questa azione ha suscitato dubbi e alimentato sospetti, tanto che nel 2022 il colonnello è stato perquisito e interrogato come parte delle indagini sull’omicidio Vassallo. L’accusa di concorso in omicidio con aggravante camorristica ha segnato un ulteriore punto di svolta nel caso, suscitando un’ondata di attenzione mediatica e giuridica.