Sono passati più di otto anni dalla rissa scoppiata all’interno di una sala tabacchi a Pagani, ma le protagoniste di quell’episodio di violenza hanno finalmente definito le proprie posizioni in tribunale. Il 12 aprile 2016, quattro donne furono coinvolte in uno scontro furioso, scaturito da vecchi rancori legati a una relazione extraconiugale. Ora, le imputate hanno affrontato la giustizia attraverso varie modalità legali, tra cui messa alla prova, patteggiamenti e il pagamento di una multa con pena sospesa.

I Fatti della Rissa
La violenza ebbe origine da una disputa personale: una delle imputate cercava vendetta nei confronti di una rivale, accusata di aver avuto una relazione con il marito. Quel giorno, una delle donne si trovava nella sala tabacchi, confidendosi con la titolare, sua amica, a proposito di una lite recente con un’altra donna. La situazione degenerò rapidamente quando, poco dopo, mamma e figlia entrarono nel locale con l’intenzione di affrontare fisicamente l’altra imputata.

Dopo aver opposto una breve resistenza, le due riuscirono a entrare nella sala e la rissa esplose, con colpi violenti, schiaffi, tirate di capelli e spintoni, tutto immortalato dalle telecamere di videosorveglianza presenti. Le immagini furono decisive per ricostruire i fatti e offrire un quadro oggettivo dell’accaduto.

Intervento dei Carabinieri e Conseguenze Legali
La rissa si concluse solo con l’intervento di due uomini, che riuscirono a separare le contendenti prima dell’arrivo dei carabinieri. Tutte le partecipanti furono refertate in ospedale con lesioni lievi, guaribili entro cinque giorni. Tuttavia, l’incidente portò a una lunga battaglia legale, con entrambe le parti che si denunciarono reciprocamente per lesioni, violenza e minacce.

Le indagini rivelarono una complessa rete di accuse reciproche. Le imputate, nel corso degli interrogatori, cercarono di minimizzare le proprie responsabilità, attribuendo colpe unicamente agli altri coinvolti.

L’Epilogo Giudiziario
Dopo anni di procedimenti legali, le quattro donne hanno infine risolto le loro situazioni giudiziarie attraverso diverse formule. Alcune hanno optato per la messa alla prova, mentre altre hanno scelto il patteggiamento. Una delle imputate ha ricevuto una multa con pena sospesa. Questo mette fine a una vicenda che ha coinvolto non solo le donne, ma anche le loro famiglie e l’intera comunità locale, rimasta scossa dall’accaduto.