Maurizio Falanga, sindaco di Poggiomarino, è al centro di un’indagine che ha scosso la comunità locale e non solo. Arrestato la scorsa settimana per presunto voto di scambio e per aver stipulato un accordo politico-mafioso con il boss Rosario Giugliano, detto ‘o minorenne, Falanga si è difeso presentando un memoriale di 38 pagine. Assieme al suo avvocato, Rodolfo Viserta, ha respinto punto per punto le accuse mosse dall’Antimafia, sostenendo la correttezza del proprio operato, e ha allegato documenti che, secondo la difesa, dovrebbero dimostrare l’assenza di rapporti illeciti.

Le Accuse e il Memoriale di Difesa
L’inchiesta, condotta dai carabinieri del Gruppo Investigativo di Torre Annunziata sotto il coordinamento del pm Giuseppe Visone della Direzione Distrettuale Antimafia (DDA) di Napoli, accusa Falanga di aver stretto un accordo con il boss Giugliano per ottenere il controllo delle elezioni amministrative del 2020. Giugliano, oggi collaboratore di giustizia, avrebbe agito anche durante la detenzione, mantenendo il controllo del territorio e influenzando le scelte politiche della cittadina tramite videochiamate clandestine dal carcere.

Secondo l’accusa, il patto prevedeva che Giugliano “selezionasse” personalmente il candidato per il centrodestra, favorendo Falanga e costringendo alla rinuncia gli altri candidati in corsa, inclusi alcuni esponenti della politica locale come Luigi Belcuore, oggi vicesindaco di Poggiomarino, anch’egli agli arresti domiciliari insieme a Franco Carillo, ritenuto un intermediario tra il mondo politico e la camorra.

Gli Appalti Pubblici e i Legami con il Clan
Tra i dettagli più scabrosi dell’inchiesta figurano presunte videochiamate di Falanga con Giugliano, che, nonostante la detenzione, avrebbe diretto diverse operazioni in ambiti strategici come gli appalti per la delocalizzazione di insediamenti industriali, la gestione del cimitero comunale e i servizi di nettezza urbana. La DDA sostiene che questi appalti fossero un punto cruciale del controllo del clan sulla vita politica ed economica del territorio di Poggiomarino, un sistema che permetteva a Giugliano di finanziare le attività del clan e mantenere l’egemonia sul territorio.

Conseguenze Immediate e Futuro della Giunta Comunale
Attualmente, Maurizio Falanga è sospeso dalla carica di sindaco ed è stato posto agli arresti domiciliari. In sua sostituzione, la prefettura ha nominato un commissario per garantire la continuità amministrativa del comune. Le indagini sono ancora in corso, e la magistratura sta valutando ulteriori elementi, tra cui i resoconti delle videochiamate e le testimonianze di altri collaboratori di giustizia.