Nel 2024, circa 400 persone del Parco Erika di Casalnuovo, in provincia di Napoli, si trovano senza acqua da tre giorni a causa di un debito condominiale di 880mila euro nei confronti della Gori, la società che gestisce il servizio idrico. Tra i residenti ci sono famiglie con bambini e persone disabili, aggravando ulteriormente la situazione.

Il debito è maturato nel corso di anni a causa di problemi amministrativi, e la Gori ha ottenuto un decreto ingiuntivo dal tribunale per il pagamento, portando al distacco dell’acqua dopo vari avvisi. Attualmente, l’intero complesso immobiliare, che conta 110 appartamenti distribuiti in cinque scale, è servito da un unico contatore generale.

Gli amministratori del parco, rappresentati dal dottor Giacomo Coppola, cercano un accordo per regolarizzare la situazione. Hanno accettato una proposta di stralcio del debito, che ridurrebbe la somma da 880mila a 500mila euro, ma i condomini vogliono la possibilità di avere contatori individuali per evitare di condividere la responsabilità collettiva del debito. La Gori, tuttavia, richiede che il debito sia ripartito tra tutti i condomini, il che sta complicando la ricerca di una soluzione.

I condomini, dunque, sono disposti a pagare la parte di debito che gli compete, ma chiedono una suddivisione pro capite e un piano di pagamento dilazionato. La vicenda si è protratta nel tempo e ha messo in luce un problema più ampio di gestione condominiale e del sistema idrico.