La Corte di Cassazione ha emesso una sentenza storica che potrebbe modificare l’accesso all’APE Sociale, eliminando il requisito di aver percepito la NASpI per ottenere l’anticipo pensionistico. Fino a oggi, l’INPS e il Ministero del Lavoro avevano interpretato la normativa come vincolante, richiedendo ai lavoratori disoccupati di aver usufruito della NASpI prima di poter accedere all’APE Sociale. Tuttavia, con la sentenza n. 24950 del 24 settembre 2024, la Cassazione ha chiarito che non è necessario aver ricevuto la NASpI per qualificarsi al beneficio, aprendo la strada a una maggiore inclusione.

La decisione della Cassazione
La Corte ha stabilito che l’unico requisito essenziale è lo stato di disoccupazione. L’APE Sociale è una misura di sostegno economico per i lavoratori in difficoltà che non hanno ancora raggiunto l’età pensionabile. Finora, si riteneva che fosse indispensabile completare il periodo di fruizione della NASpI prima di poter richiedere l’APE Sociale, ma la Cassazione ha stabilito che questo vincolo esiste solo se il richiedente ha effettivamente percepito la NASpI. Altrimenti, basta lo stato di disoccupazione.

I requisiti per l’accesso all’APE Sociale
L’APE Sociale è disponibile per i lavoratori con almeno 63 anni e 5 mesi, che si trovano in stato di disoccupazione o hanno raggiunto determinati requisiti contributivi (almeno 30 anni di contributi). Il sussidio prevede un massimo di 1.500 euro mensili e viene erogato fino al raggiungimento della pensione di vecchiaia a 67 anni. Tradizionalmente, si richiedeva anche la conclusione della NASpI, ma la Cassazione ha ora rimosso questo ostacolo per chi non ne ha usufruito.

Cosa cambia per i disoccupati?
Con questa interpretazione, l’accesso all’APE Sociale diventa più semplice e inclusivo, soprattutto per chi non ha maturato i requisiti per la NASpI (ad esempio, chi non ha accumulato 13 settimane contributive negli ultimi quattro anni). Questo potrebbe facilitare la vita a numerosi lavoratori in difficoltà che finora si sono visti rifiutare la richiesta di APE Sociale proprio a causa della mancanza di NASpI.

Prossimi sviluppi
Sebbene la sentenza rappresenti un passo avanti significativo, la sua applicazione concreta dipende dal recepimento da parte dell’INPS, che potrebbe richiedere tempo o incontrare resistenze. Nel frattempo, i lavoratori che vedono respinta la propria domanda di APE Sociale per mancata percezione della NASpI potrebbero valutare di presentare un ricorso facendo riferimento a questa nuova sentenza della Cassazione.