L’assegno di vedovanza è una misura integrativa alla pensione di reversibilità, pensata per vedovi o vedove con invalidità al 100% e difficoltà economiche. Questo supporto è rivolto a persone che, oltre a essere vedovi, hanno limitazioni fisiche o psichiche che li rendono inabili al lavoro e, in alcuni casi, necessitano dell’indennità di accompagnamento.
Requisiti per ottenere l’assegno di vedovanza
Invalidità del richiedente: il richiedente deve essere invalido al 100% e non in grado di lavorare, oppure deve percepire l’indennità di accompagnamento.
Reddito annuo: il reddito non deve superare i 32.148,88 euro. A seconda della soglia reddituale, cambia l’importo:
Fino a 28.659,42 euro: assegno pieno di 52,91 euro al mese.
Tra 28.659,42 e 32.148,87 euro: assegno ridotto a 19,59 euro al mese.
Tipo di pensione di reversibilità: il coniuge defunto poteva essere pensionato sia nel settore privato sia in quello pubblico, mentre ne sono esclusi i lavoratori autonomi (artigiani, commercianti, agricoltori).
Come presentare la domanda
La domanda per l’assegno di vedovanza va presentata all’INPS, che si occupa anche dell’erogazione, e può essere inoltrata:
Tramite patronato (sindacato o enti di assistenza).
Online, utilizzando SPID, CIE, CNS, o accedendo all’area riservata sul sito INPS.
È importante includere:
Certificazione di invalidità o il verbale dell’indennità di accompagnamento.
Autocertificazione del decesso del coniuge.
Dichiarazione dei redditi aggiornata.
Arretrati
L’assegno di vedovanza può essere richiesto con un retroattivo di massimo cinque anni, consentendo quindi di ottenere gli arretrati per coloro che non ne abbiano ancora fatto domanda, ma che soddisfano i requisiti.