Il Tribunale di Napoli ha emesso una sentenza di condanna a un anno e quattro mesi di reclusione per il noto bracconiere soprannominato ‘Freccianera’. Questo individuo è stato protagonista di numerosi atti di bracconaggio e ha sfuggito la cattura per anni, fino a quando, nel 2021, è stato colto in flagrante dai carabinieri e dalle guardie del WWF e del Cabs. Secondo una nota diffusa da WWF Italia, il bracconiere operava senza alcuna licenza di caccia e utilizzava un’arma clandestina, sparando in prossimità delle abitazioni nel centro di Forio.
La sua attività illegale era particolarmente attiva in primavera, durante il periodo di chiusura generale, quando l’isola di Ischia diventa una tappa per centinaia di uccelli migratori provenienti dall’Africa. Ischia è infatti uno dei luoghi con il tasso di bracconaggio più elevato in Italia, motivo per cui le guardie del WWF conducono un campo di vigilanza antibracconaggio ogni primavera da oltre 30 anni.
Le indagini hanno fornito prove schiaccianti contro ‘Freccianera’, tra cui filmati di sorveglianza e la scoperta di decine di carcasse di uccelli protetti nella sua abitazione. I giudici di Napoli hanno condannato l’imputato per furto aggravato ai danni dello Stato, noto come ‘furto venatorio’, specificando che, anche dopo la riforma Cartabia, questo crimine è procedibile d’ufficio. Questa interpretazione legale è condivisa dalla Corte d’Appello di Trieste e sostenuta dal WWF durante il processo, dove gli animali selvatici sono considerati alla stregua delle “cose di pubblica utilità” in caso di furto.
Domenico Aiello, responsabile della tutela giuridica della natura per WWF Italia, ha commentato il risultato ottenuto: “Questo risultato premia l’impegno delle nostre guardie volontarie che, a supporto dei carabinieri, hanno consentito l’identificazione e la denuncia di questo accanito bracconiere. È anche la conferma di quanto sia importante il ruolo delle associazioni che, come il WWF, forniscono il proprio contributo allo Stato nel contrasto alle illegalità grazie al presidio del territorio”.
Aiello ha anche sottolineato l’importanza della recente sentenza, che conferma la perseguibilità d’ufficio del furto venatorio dopo la riforma Cartabia. Il WWF ha ringraziato l’avvocato Loredana Iovino per la difesa nel processo e le guardie volontarie, così come i carabinieri del Comando Stazione forestale di Casamicciola Terme, guidati dal maresciallo Antonio Biancardi.