L’ultima legge di Bilancio 2024 introduce un’importante modifica al sistema di taglio del cuneo fiscale per i lavoratori dipendenti. Al posto dell’attuale sgravio contributivo, che permette una riduzione sui contributi previdenziali a carico del lavoratore, la manovra prevede un aumento delle detrazioni fiscali per i redditi da lavoro dipendente. Sebbene il governo abbia rassicurato che tale modifica non comporterà una diminuzione nei guadagni netti rispetto al 2024, l’analisi dei numeri evidenzia alcuni punti critici.
Differenze nell’importo netto della busta paga
Attualmente, i lavoratori con una busta paga di 2.000 euro lordi beneficiano di uno sgravio del 7% sui contributi, riducendo l’aliquota contributiva dal 9,19% al 3,19% nel settore privato e dal 8,80% al 2,80% nel settore pubblico. Tale agevolazione comporta un risparmio di circa 120 euro lordi al mese, che si traduce in un aumento netto di circa 95 euro per il lavoratore, dopo l’applicazione delle imposte. Questo risparmio sarà eliminato con la reintroduzione dell’aliquota contributiva piena nel 2025.
Nuova detrazione fiscale e impatto sul netto
Per compensare la perdita dello sgravio contributivo, la legge di Bilancio 2024 introduce un incremento della detrazione da lavoro dipendente di 1.000 euro annui, equivalente a circa 83,33 euro mensili. Tuttavia, poiché il risparmio contributivo attuale vale circa 95 euro netti, il nuovo sistema di detrazioni risulterà meno vantaggioso, con una diminuzione effettiva del reddito netto di circa 12 euro al mese per un lavoratore con stipendio lordo di 2.000 euro.
Ulteriori implicazioni fiscali
Oltre al calo del reddito netto, il passaggio a un sistema di detrazioni riduce la cosiddetta “capienza fiscale” per altre detrazioni, come quelle per familiari a carico, spese sanitarie, scolastiche e ristrutturazioni. Questo effetto collaterale potrebbe rendere il nuovo sistema meno conveniente rispetto allo sgravio contributivo, che aveva un impatto diretto sulla retribuzione senza influire sulla capienza fiscale del lavoratore.
Eccezioni e particolarità
In alcuni casi, l’incremento della detrazione fiscale potrebbe risultare vantaggioso per determinate fasce di reddito o situazioni familiari specifiche. Tuttavia, per la maggioranza dei lavoratori con redditi medi, la riforma potrebbe comportare un leggero calo nel netto in busta paga, rendendo il cambiamento meno attraente rispetto alle promesse di mantenimento dei livelli retributivi attuali.