A partire dal 2025, ci saranno importanti novità sul fronte delle pensioni, con una rivalutazione prevista dell’1,6% in base ai dati ISTAT sull’inflazione. Questo aumento, seppur più contenuto rispetto al 2024, è un adeguamento fondamentale per mantenere il potere d’acquisto dei pensionati, soprattutto in un contesto di inflazione crescente. Vediamo nel dettaglio cosa cambia e come sarà applicata la rivalutazione degli assegni pensionistici.
Cos’è la Rivalutazione delle Pensioni?
La rivalutazione delle pensioni è un meccanismo previsto dalla legge italiana per adeguare gli importi degli assegni pensionistici all’aumento del costo della vita. Viene applicata annualmente sulla base dell’inflazione rilevata dall’ISTAT, per garantire che i pensionati non vedano ridotto il loro potere d’acquisto. Grazie a questo sistema, l’importo delle pensioni cresce in linea con l’aumento dei prezzi al consumo.
Differenziazione della Rivalutazione
Non tutte le pensioni vengono rivalutate allo stesso modo. Le pensioni più basse ricevono una rivalutazione completa, mentre gli importi più alti subiscono una rivalutazione parziale. Questo meccanismo di indicizzazione differenziata è stato introdotto per garantire una maggiore equità e proteggere i pensionati con assegni minimi. Nel 2025, questo sistema sarà mantenuto, applicando l’aumento dell’1,6% in misura progressiva:
Pensioni fino a 4 volte il minimo Inps (circa 2.100 euro lordi): rivalutazione completa dell’1,6%, Pensioni tra 4 e 5 volte il minimo Inps (2.100-2.600 euro): rivalutazione al 90% dell’importo, pari all’1,44%, Pensioni tra 5 e 6 volte il minimo Inps (2.600-3.100 euro): rivalutazione al 75%, cioè all’1,2%, Pensioni superiori a 6 volte il minimo Inps (oltre 3.100 euro): rivalutazione ridotta al 50%, cioè allo 0,8%.
Esempi di Rivalutazione nel 2025
Per comprendere meglio l’impatto di questa rivalutazione, vediamo alcuni esempi concreti:
Una pensione di 1.000 euro al mese vedrà un aumento di 16 euro al mese, grazie alla rivalutazione completa dell’1,6%., Una pensione di 2.500 euro riceverà un aumento dell’1,44%, pari a 36 euro al mese, Una pensione di 3.000 euro sarà rivalutata all’1,2%, con un aumento di circa 36 euro mensili, Una pensione di 3.500 euro vedrà un aumento dello 0,8%, pari a 28 euro al mese.
Le Pensioni Minime
Per quanto riguarda le pensioni minime, l’importo attualmente fissato a 614,77 euro al mese passerà a 625,83 euro a partire dal 2025. Tuttavia, ci sono ipotesi di ulteriori ritocchi che potrebbero portare le pensioni minime fino a 650 euro al mese, per migliorare il tenore di vita dei pensionati che percepiscono l’assegno minimo.
Confronto con la Rivalutazione del 2024
Nel 2024, la rivalutazione delle pensioni era stata particolarmente significativa, con un aumento del 5,4%, dovuto all’inflazione elevata registrata tra il 2022 e il 2023. L’aumento per il 2025 sarà decisamente inferiore, all’1,6%, riflettendo un’inflazione più contenuta ma comunque presente. Questo adeguamento più basso rappresenta una sfida per i pensionati, specialmente quelli con assegni più bassi, anche se il sistema progressivo di rivalutazione cerca di tutelare maggiormente chi percepisce meno.