Un nuovo episodio di violenza si è verificato presso la Rems di Calvi Risorta (Residenza per l’Esecuzione delle Misure di Sicurezza), dove una infermiera e una guardia giurata sono aggredite durante l’esecuzione di un Trattamento Sanitario Obbligatorio (Tso) su un paziente con disturbi mentali. L’infermiera, A.M., 50 anni, ha riportato una grave frattura del femore ed è stata sottoposta a intervento chirurgico. L’episodio è stato denunciato dalla Cisl Fp di Caserta durante un convegno sulle diseguaglianze.

La Dinamica dell’Aggressione
L’aggressione si è consumata nella mattinata di giovedì, mentre era in corso un Tso su un uomo di 41 anni, originario della Puglia, già autore di reati e affetto da disturbi mentali. Il paziente aveva richiesto una ulteriore somministrazione della terapia, ma al rifiuto dell’infermiera ha reagito con violenza. In preda a un impeto di rabbia, l’uomo ha prima distrutto il mobilio dell’ambulatorio, poi ha aggredito l’infermiera e la guardia giurata intervenuta sul posto.

Un Problema in Crescita
Secondo Nicola Cristiani, delegato alla sanità della Cisl Fp di Caserta, la situazione è preoccupante e mette in evidenza due problematiche cruciali: la carenza di personale sanitario nelle strutture detentive e la necessità di implementare sistemi di sorveglianza e custodia. Il personale, infatti, si trova spesso ad affrontare situazioni di emergenza in condizioni di estrema vulnerabilità, soprattutto quando si tratta di pazienti con un profilo psicologico problematico.

Non si tratta di un episodio isolato: poche settimane fa si è verificata un’altra aggressione nella stessa Rems, e un evento simile si è registrato presso il carcere di Santa Maria Capua Vetere, dove un detenuto ha aggredito il personale e danneggiato l’ambulatorio.

Le Reazioni delle Istituzioni
In risposta a questi episodi, Amedeo Blasotti, direttore generale dell’Asl di Caserta, ha dichiarato che l’azienda è pronta a intervenire per migliorare le condizioni di lavoro e sicurezza del personale sanitario. Blasotti ha sottolineato l’importanza di fornire un’assistenza adeguata ai pazienti nelle strutture detentive, annunciando la creazione di un ambulatorio multifunzionale all’interno del carcere di Santa Maria Capua Vetere, con venti posti letto destinati alla sanità penitenziaria.

Un Problema Diffuso
L’aumento delle aggressioni al personale sanitario non è limitato alle strutture detentive. Recentemente, nel Distretto Asl di Mondragone, un 29enne ha aggredito due medici e un autista del 118, oltre a danneggiare un’ambulanza, perché pretendeva l’interruzione di una visita in corso per farne effettuare una alla moglie in preda a una crisi di panico. Questo episodio ha rilanciato l’appello per l’installazione di telecamere di sorveglianza nelle strutture sanitarie, come richiesto dai sindacati.

Richieste dei Sindacati
I sindacati, compresa la Cisl Fp, hanno inviato una richiesta formale alla direzione generale dell’Asl di Caserta per discutere in modo urgente le criticità che affliggono il personale sanitario nelle strutture detentive. Tuttavia, al momento, non è giunta alcuna risposta da parte delle autorità competenti.