Oltre alla peste suina, l’Italia si trova ora a fronteggiare un’altra emergenza sanitaria animale: la Bluetongue (lingua blu), nota anche come febbre catarrale degli ovini. Secondo quanto riportato da Coldiretti, le regioni più colpite includono Lombardia, Calabria e Piemonte, ma la situazione è particolarmente critica in Sardegna, dove si registrano oltre 2100 focolai e quasi 9000 ovini morti.

Situazione in Sardegna e nel Nord Italia
In Sardegna, i dati forniti dall’Istituto zooprofilattico sperimentale indicano una situazione allarmante, con un gran numero di animali colpiti dalla malattia. La Lombardia ha registrato 56 focolai in allevamenti di ovini e 7 in quelli di bovini, interessando le province di Lecco, Sondrio, Como, Varese, Bergamo e Pavia. Anche la Calabria è in difficoltà, con circa 50 focolai e circa 2000 capi morti. La malattia ha fatto la sua comparsa anche in Piemonte, in particolare nel Torinese e nell’Alessandrino, dove si contano un centinaio di focolai. Recentemente, sono stati confermati anche casi in Valle d’Aosta.

Cos’è la Bluetongue?
La Bluetongue è una malattia infettiva non contagiosa causata da un virus del genere Orbivirus, trasmesso dai moscerini appartenenti al genere Culicoides. Questa malattia colpisce principalmente i ruminanti, con gli ovini che presentano la forma più grave, caratterizzata da alta mortalità. Al contrario, nei bovini e nelle capre, l’infezione spesso si manifesta in forma subclinica, senza sintomi evidenti.

Sintomi della Malattia
I sintomi tipici della Bluetongue includono:

Ulcere nella bocca e emorragie sulla lingua, che può apparire tumefatta e cianotica.
Febbre alta, abbattimento e inappetenza.
Ingrossamento della testa, in particolare della lingua e delle palpebre.
Scolo sieroso o mucoso dal naso e dalla bocca.
Zoppie e lesioni podali.
Arrossamenti cutanei e perdita di vello.
Difficoltà respiratorie.
Impatti Socioeconomici
La Bluetongue ha significative ripercussioni economiche, influenzando il patrimonio zootecnico e causando cali nella produzione animale. Inoltre, le restrizioni sui movimenti di animali per contenere la diffusione della malattia influiscono negativamente sul commercio.

È importante sottolineare che la Bluetongue non è trasmissibile all’uomo e non presenta problemi di sicurezza alimentare per i prodotti derivati da animali colpiti.