L’Inps lancia l’allarme sulla sostenibilità del sistema previdenziale italiano, a causa di un preoccupante squilibrio demografico e della generosità degli assegni pensionistici che spesso valgono troppi soldi. Secondo un rapporto pubblicato da Eurostat, l’Italia rischia seriamente un collasso nel rapporto tra pensionati e contribuenti. L’età media di uscita dal mondo del lavoro è di soli 64,2 anni, una delle più basse in Europa, mentre il sistema previdenziale si rivela eccessivamente generoso rispetto all’ultima retribuzione.
Le cause del problema: pensioni anticipate e assegni generosi
L’allarme dell’Inps nasce principalmente da due fattori e riguardano in concreto i soldi. Primo, esistono numerosi canali per accedere anticipatamente alla pensione, anche se l’età legale di uscita è fissata a 67 anni, una delle più alte a livello europeo. Secondo, il tasso di sostituzione delle pensioni italiane è uno dei più elevati in Europa: il 58,9%, ben al di sopra della media UE del 45%. Ciò significa che molti pensionati percepiscono assegni che sono quasi il 60% dell’ultimo stipendio ricevuto.
Questa situazione ha creato un sistema previdenziale che rischia di non essere sostenibile a lungo termine, poiché sempre meno lavoratori attivi dovranno sostenere un numero crescente di pensionati.
Differenze regionali negli importi delle pensioni
In Italia, i trattamenti pensionistici variano considerevolmente da una regione all’altra. Le pensioni più elevate si registrano in Lombardia, Trentino-Alto Adige e Lazio, dove gli assegni superano i 1.400 euro lordi al mese. Seguono Piemonte, Veneto, Friuli-Venezia Giulia, Liguria ed Emilia-Romagna con pensioni che superano i 1.300 euro. Al contrario, le regioni del Sud, come la Calabria, registrano gli importi medi più bassi, con assegni sotto i 1.100 euro.
Soluzioni proposte dall’Inps per l’allarme soldi
Per evitare un collasso del sistema previdenziale e far fronte all’allarme lanciato dall’Inps, il presidente dell’istituto, Gabriele Fava, sottolinea la necessità di agire prontamente. È fondamentale offrire ai giovani opportunità di lavoro stabili e regolari, riducendo i tempi di transizione dal sistema educativo al mercato del lavoro. Inoltre, politiche attive del lavoro sono indispensabili per agevolare il passaggio tra un’occupazione e l’altra, così da garantire contributi pensionistici adeguati per il futuro. Come ricorda Fava: “La pensione di domani si costruisce con il lavoro di oggi”.
L’allarme sui soldi lanciato dall’Inps evidenzia la necessità di un intervento rapido per mantenere in equilibrio il sistema pensionistico italiano. Se non si agisce presto, il rischio è che sempre più soldi vengano destinati alle pensioni, gravando ulteriormente sul bilancio statale e minacciando la sostenibilità del sistema a lungo termine.