Il tema delle pensioni è un argomento sensibile per i cittadini italiani, poiché l’accesso a questo diritto diventa sempre più difficile con l’evoluzione del sistema pensionistico e le nuove condizioni contributive. Tra le sfide che i pensionati devono affrontare, emergono i controlli dell’INPS (Istituto Nazionale di Previdenza Sociale) per verificare la correttezza dei dati e prevenire abusi, soprattutto per coloro che risiedono all’estero.

Recentemente, l’INPS ha annunciato che a partire dal 20 settembre saranno avviati controlli mirati sui pensionati che vivono fuori dall’Italia. L’obiettivo principale è confermare l’esistenza in vita dei beneficiari per evitare che siano erogate pensioni a persone decedute, pratica che rappresenta un costo ingiustificato per lo Stato.

I controlli riguarderanno 165 Paesi, e seguiranno un calendario basato sulla regione geografica di residenza. Dopo aver già coperto Nord e Sud America, Scandinavia ed Est Europa, durante la stagione autunnale saranno monitorati i pensionati residenti negli altri Stati europei, asiatici e oceanici. Per confermare la loro esistenza in vita, i pensionati dovranno fornire i documenti richiesti entro il 18 gennaio 2025. Coloro che non risponderanno alla verifica riceveranno l’ultimo assegno pensionistico nel mese di febbraio presso la Western Union. Se non riscuoteranno questo assegno, l’erogazione della pensione verrà sospesa a partire da marzo.

Questi controlli non sono destinati a penalizzare i pensionati, ma a proteggere i fondi pubblici da frodi. Paesi europei con accordi di scambio informativo con l’Italia sono esenti da tali verifiche, poiché i dati sono condivisi direttamente tra le istituzioni previdenziali.