Per contrastare l’escalation di aggressioni nei confronti del personale sanitario, il Governo sta lavorando a un decreto legge che prevede misure severe, tra cui l’arresto obbligatorio in flagranza per chi aggredisce medici o danneggia strutture sanitarie. Il provvedimento si compone di cinque articoli e mira a garantire maggiore protezione ai professionisti della salute, includendo sanzioni più dure per i reati commessi all’interno delle strutture sanitarie.
Arresto obbligatorio e in flagranza differita
Uno dei punti chiave del decreto riguarda l’estensione dell’arresto obbligatorio in flagranza, previsto ora anche per chi compie lesioni personali a danno di professionisti sanitari o socio-sanitari. Inoltre, il decreto introduce la flagranza differita, che permette l’arresto entro 48 ore dal fatto se documentato da materiale video o fotografico.
Reclusione e sanzioni economiche
Il decreto introduce anche modifiche all’articolo 635 del Codice penale, prevedendo una reclusione da 1 a 5 anni e una multa fino a 10mila euro per chi danneggia beni all’interno di strutture sanitarie, pubbliche o private. La sanzione è aggravata se il reato è accompagnato da violenza o minaccia.
Videosorveglianza nelle strutture sanitarie
Un altro aspetto importante è l’introduzione di sistemi di videosorveglianza all’interno delle strutture sanitarie. Questa misura sarà regolata da specifiche linee guida emanate dal ministro della Salute in collaborazione con il ministero dell’Interno. Il governo ha annunciato che saranno stanziati fondi nella prossima Legge di Bilancio per l’installazione delle telecamere nelle strutture maggiormente colpite dalle aggressioni.
Il contesto normativo
Le modifiche proposte riguardano gli articoli 380 e 382-bis del Codice di procedura penale, che estendono l’applicabilità dell’arresto in flagranza anche per i reati commessi in strutture sanitarie, sia residenziali che semi-residenziali, pubbliche o private. L’obiettivo è tutelare il personale sanitario e prevenire ulteriori episodi di violenza, proteggendo al contempo i pazienti e i beni destinati all’assistenza.
La risposta del governo
Il decreto legge, annunciato dal ministro della Salute Orazio Schillaci, è una risposta all’aumento degli episodi di violenza registrati negli ospedali negli ultimi mesi. Le aggressioni ai sanitari mettono a rischio non solo l’incolumità degli operatori, ma anche il normale svolgimento delle attività sanitarie, rendendo necessarie misure straordinarie di tutela.