La Carta del Docente, uno strumento introdotto con la Legge 107/2015 per supportare l’aggiornamento professionale degli insegnanti di ruolo, subirà una drastica riduzione dell’importo, come annunciato dalla FLC CGIL. La notizia è stata ufficializzata con la circolare del 23 settembre, che ha chiarito non solo i tagli, ma anche le finalità a cui verranno destinate le risorse risparmiate. Vediamo nel dettaglio cosa cambierà nei prossimi anni.
Cos’è la Carta del Docente?
Istituita con l’intento di migliorare la formazione e l’aggiornamento professionale dei docenti, la Carta del Docente offre un importo di 500 euro annui ai docenti di ruolo per l’acquisto di materiali e servizi utili alla formazione. Tuttavia, è importante sottolineare che non è accessibile ai docenti precari, i quali, per poter accedere a questa misura, devono rivolgersi al Giudice del Lavoro.
Le nuove riduzioni: tagli annuali fino alla scomparsa della Carta
Secondo quanto riportato dalla FLC CGIL, la riduzione dell’importo della Carta del Docente sarà progressiva e inizierà già da quest’anno. Di seguito, i dettagli delle principali modifiche:
A partire dal 2023, l’importo della Carta sarà ridotto di 75 euro, portando il totale a 425 euro.
Il taglio proseguirà nei prossimi anni, fino a raggiungere un valore inferiore ai 400 euro entro il 2027.
Obiettivo finale: una progressiva eliminazione della Carta del Docente per finanziare altre iniziative destinate al miglioramento della qualità dell’insegnamento.
A cosa verranno destinate le risorse risparmiate?
La decisione di ridurre la Carta del Docente mira a liberare fondi per altre attività nel campo dell’istruzione, con particolare attenzione alla formazione dei futuri docenti e degli insegnanti stabilmente incentivati. Secondo la circolare FLC CGIL, le somme recuperate saranno utilizzate per:
Retribuzione dei docenti coinvolti nel tutoraggio durante i percorsi di formazione per l’accesso al ruolo. Questa iniziativa richiederà:
19 milioni di euro nel 2024;
50 milioni di euro nel 2025.
Corsi di formazione per i docenti stabilmente incentivati: questi insegnanti riceveranno un premio al termine di un corso di formazione, per cui sono stati stanziati 40 milioni di euro.
La questione dei docenti precari
Un tema particolarmente delicato sollevato dalla FLC CGIL riguarda i docenti precari, che, pur avendo ricevuto sentenze favorevoli dal Giudice del Lavoro, non hanno ancora ricevuto l’importo della Carta del Docente. La questione è fondamentale, poiché proprio questi insegnanti necessitano di formazione per accedere alle cattedre di ruolo.
La FLC CGIL ha annunciato che durante l’incontro del 2 ottobre con il Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, presenterà richieste mirate per accelerare la procedura di liquidazione per i precari. Tra le altre richieste avanzate ci sono:
La gestione della graduatoria degli idonei del primo concorso PNRR;
Una soluzione per i docenti di sostegno specializzati;
Stipendi più adeguati per i docenti precari;
La questione dell’autonomia differenziata.
La riduzione della Carta del Docente segna una svolta importante nella politica di formazione degli insegnanti in Italia. Se da un lato si sottraggono risorse agli insegnanti per l’aggiornamento professionale, dall’altro si investe nella formazione dei nuovi docenti e nei premi per i più meritevoli. Tuttavia, resta da risolvere la questione dei precari, che rappresentano una delle categorie più penalizzate. Il confronto del 2 ottobre sarà quindi un momento cruciale per definire le nuove linee d’azione nel campo dell’istruzione.