L’Italia meridionale sta affrontando una grave crisi nel settore della medicina generale, secondo un’analisi della Fondazione Gimbe. L’analisi evidenzia la carenza di medici di medicina generale (Mmg), noti anche come medici di famiglia, che sta mettendo a rischio l’assistenza sanitaria di base nelle regioni del Sud. Questo articolo esamina i dati raccolti dalla Fondazione Gimbe, con particolare attenzione alla Basilicata, Calabria e Campania.
Carenza di Medici di Famiglia: I Dati Regionali
La ricerca della Fondazione Gimbe si è concentrata su vari indicatori chiave, tra cui il numero di assistiti per medico, la percentuale di medici con oltre 1.500 pazienti, la riduzione del numero di medici tra il 2019 e il 2021, e le previsioni per il 2025. I risultati dipingono un quadro allarmante per diverse regioni del Sud Italia.
Basilicata: In questa regione, il 21,1% dei medici di famiglia supera il massimale di 1.500 pazienti, un valore che, seppur al di sotto della media nazionale del 42,1%, è comunque preoccupante. Tra il 2019 e il 2021, il numero di medici è diminuito del 9,2%, molto al di sopra della media nazionale del 5,4%. La maggior parte dei medici (82,1%) ha oltre 27 anni di laurea, indicando un invecchiamento della forza lavoro. Al primo gennaio 2022, la Basilicata non mostrava una carenza immediata di medici, ma si prevede una riduzione di 36 unità entro il 2025.
Calabria: Qui, il 24,1% dei medici supera il massimale di 1.500 assistiti. La regione si prepara a una diminuzione di 52 medici entro il 2025, il che aggraverà ulteriormente la situazione.
Campania: La situazione è particolarmente critica, con il 52,7% dei medici di famiglia che supera il massimale di 1.500 pazienti. Tra il 2019 e il 2021, la regione ha perso l’11,2% dei medici, una riduzione quasi doppia rispetto alla media nazionale. Con una media di 1.373 assistiti per medico al primo gennaio 2022, la Campania mostrava già una carenza di 349 medici. Le stime indicano che questa carenza aumenterà a 398 unità entro il 2025.
Le Cause della Crisi
Le cause di questa carenza di medici nel Sud Italia sono molteplici. Tra le principali, la mancanza di programmazione da parte delle autorità politiche e sanitarie, il blocco delle assunzioni per molti anni e l’alto numero di pensionamenti. Questi fattori hanno contribuito a creare una situazione di emergenza che sta già avendo ripercussioni significative sulla qualità dell’assistenza sanitaria.
In Campania, per esempio, al primo gennaio 2023, il rapporto tra medici e assistiti era già sopra la media nazionale, con 1.382 pazienti per medico rispetto alla media nazionale di 1.353. La stima Gimbe suggerisce che la regione necessitava di 381 medici in più all’inizio del 2023.
Le Conseguenze per i Pazienti
La carenza di medici di famiglia sta già causando notevoli disagi per i pazienti, che faticano a ottenere prescrizioni mediche o a prenotare visite specialistiche. Le difficoltà sono aggravate da un’eccessiva burocratizzazione del lavoro dei medici, stipendi non competitivi e borse di studio inadeguate, che rendono sempre meno attrattiva la professione di medico di base per i giovani laureati.