I carabinieri di Torre Annunziata hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di tre uomini, F.S., F.G., e M.N., accusati di tentata estorsione aggravata dal metodo mafioso. Gli indagati, già detenuti nelle carceri di Spoleto, Napoli – Secondigliano e Salerno, sono sospettati di aver tentato di estorcere una somma tra i 50.000 e i 250.000 euro a un imprenditore salernitano. L’indagine, condotta dal Nucleo Investigativo di Torre Annunziata e coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia (DDA) di Salerno, ha rivelato che i tre uomini avrebbero agito per conto del clan camorristico “Fontanella”.

L’Estorsione e l’Intervento delle Autorità
Secondo quanto ricostruito dalle indagini, i tre indagati avrebbero ripetutamente minacciato l’imprenditore salernitano presso la sede della sua azienda, cercando di estorcergli una somma di denaro compresa tra i 50.000 e i 250.000 euro. Le minacce, di natura verbale, sarebbero state perpetrate con l’intento di imporre la forza e il prestigio del clan camorristico “Fontanella”, che opera nel territorio di Sant’Antonio Abate.

Il Ruolo del Clan “Fontanella”
Il clan “Fontanella” è noto per la sua influenza criminale nella zona di Sant’Antonio Abate e nei comuni limitrofi. La tentata estorsione, secondo la DDA di Salerno, avrebbe avuto la finalità di rafforzare il prestigio del sodalizio camorristico, che continua a mantenere un forte controllo sulle attività economiche della zona attraverso intimidazioni e atti di violenza. Gli indagati avrebbero agito in concorso, mettendo in atto un piano che, fortunatamente, è quindi interrotto grazie alla denuncia tempestiva dell’imprenditore vittima delle minacce.

Le Indagini e l’Esito dell’Operazione
L’operazione che ha portato all’arresto dei tre uomini è il risultato di un’attività d’indagine scrupolosa condotta dal Nucleo Investigativo di Torre Annunziata, che ha permesso di raccogliere elementi sufficienti per procedere con le accuse. Gli indagati, già detenuti per altri reati, sono raggiunti dall’ordinanza di custodia cautelare nelle carceri di Spoleto, Napoli – Secondigliano e Salerno. L’azione della DDA di Salerno rappresenta un importante passo nella lotta contro la camorra e i suoi tentativi di infiltrarsi nel tessuto economico locale.