Una decina di persone, sfrattate nei mesi scorsi per aver occupato abusivamente gli alloggi del quartiere «219» di Pomigliano d’Arco, ha inscenato una protesta davanti al Municipio bloccando le strade di accesso al Comune. La manifestazione, prevalentemente composta da donne, ha portato i manifestanti a occupare piazza Municipio e le strade circostanti, ribaltando in strada alcuni cassonetti e impedendo l’accesso dei dipendenti al Comune.
La Protesta
I manifestanti, sfollati dalle loro abitazioni abusive nel quartiere «219», hanno deciso di rendere visibile la loro situazione disperata attraverso questa protesta eclatante. Hanno ribaltato cassonetti e creato blocchi stradali, paralizzando l’accesso al Municipio e causando significativi disagi al funzionamento quotidiano dell’amministrazione comunale.
L’Intervento della Polizia Municipale
La Polizia Municipale è quindi intervenuta per gestire la situazione, cercando di mantenere l’ordine pubblico e ripristinare la normale circolazione. La presenza delle forze dell’ordine è stata necessaria per prevenire ulteriori escalation e garantire la sicurezza di tutti i cittadini.
La Risposta dell’Amministrazione Comunale
In risposta alla protesta, l’Amministrazione Comunale ha comunicato la propria disponibilità a ricevere i manifestanti entro 24-48 ore, a condizione che liberino piazza Municipio e le strade circostanti, e ripuliscano le aree da loro bloccate e sporcate. “L’Amministrazione Comunale – fanno sapere dal Comune – riceverà entro 24-48 ore i manifestanti qualora prima liberino piazza Municipio e le strade da loro bloccate, e ripuliscano là dove hanno lasciato oggetti e rifiuti,” si legge in una nota ufficiale.
Il Contesto
La situazione degli alloggi nel quartiere «219» di Pomigliano d’Arco è infatti da tempo problematica, con numerose famiglie che hanno occupato abusivamente le abitazioni in mancanza di alternative adeguate. Gli sfratti recenti hanno aggravato la situazione, lasciando molte persone senza un tetto. La protesta odierna è purtroppo il risultato di una disperazione crescente e anche della richiesta di soluzioni concrete e rapide da parte delle autorità locali.