La Tenenza della Guardia di Finanza di Fidenza ha eseguito un decreto di sequestro preventivo nei confronti di due società operanti nel settore dei trasporti su strada e di quattro persone fisiche, tra cui un commercialista con studio a Nola (Napoli), per l’ipotesi di indebita compensazione di crediti d’imposta finanziati con risorse del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).

L’Operazione
I militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Parma hanno dato esecuzione al decreto emesso dal Giudice per le Indagini Preliminari (GIP) del Tribunale di Parma, su richiesta della Procura della Repubblica locale. Le società coinvolte sono ubicate nei comuni di Fontevivo e Noceto. Il decreto prevede il sequestro preventivo finalizzato alla confisca diretta e, in alternativa, per equivalente, di beni mobili, immobili e disponibilità liquide fino alla concorrenza dell’ammontare complessivo di oltre 370.000 euro. L’importo, rinvenuto sui conti correnti degli indagati, è stato interamente sequestrato.

Le Indagini
Le indagini sono scaturite da verifiche fiscali eseguite dalla Tenenza della Guardia di Finanza di Fidenza nei confronti delle due società, riconducibili al medesimo amministratore di fatto. Durante queste verifiche, sono esaminati i crediti d’imposta relativi ai corsi di formazione del personale utilizzati in compensazione delle imposte e dei contributi previdenziali nel 2022.

La Ricostruzione delle Fiamme Gialle
Secondo la ricostruzione effettuata dalla Guardia di Finanza, i rappresentanti legali delle due imprese avrebbero utilizzato crediti d’imposta fittizi creati attestando falsamente l’avvenuta attività di formazione del personale. Questi corsi, che avrebbero dovuto aggiornare il personale nel settore delle tecnologie (big data, cyber security, internet, integrazione digitale dei processi aziendali) previsti dal “Piano Nazionale Industria 4.0”, non sono mai realizzati.

La Documentazione Falsa
Le ispezioni fiscali hanno permesso di ipotizzare che le attività formative non siano mai eseguite, né in presenza né a distanza, e che tutta la documentazione a supporto fosse artefatta. Sono rilevati falsi registri didattici delle presenze, fatture emesse dalla società che avrebbe dovuto somministrare i corsi, autocertificazioni dei rappresentanti legali delle società beneficiarie e relazioni dei docenti.

Il Ruolo del Commercialista
Il commercialista coinvolto è accusato di aver asseverato in modo non genuino la creazione dei crediti d’imposta, essendo perfettamente a conoscenza dell’artificiosità dell’operazione e dell’inesistenza dei corsi di formazione. Nonostante ciò, avrebbe attestato la corretta creazione dei crediti d’imposta.

Le Accuse
Sono indagati tre rappresentanti legali delle due società – un amministratore di fatto e due di diritto – per l’ipotesi di reato di indebite compensazioni di crediti d’imposta inesistenti, pari a 370.543,08 euro. Al commercialista viene contestato il concorso nella realizzazione del medesimo reato.