Il Tribunale, con il presidente Pezza e i giudici a latere Murgo e Perrotta, ha emesso il verdetto nel processo che vedeva coinvolti cinque poliziotti accusati, a vario titolo, in una inchiesta della Digos riguardante una presunta truffa legata alle ore di straordinario. Le sentenze, aggiornate alle ore 16:40, hanno visto due condanne e tre assoluzioni.

Le Condanne
Giovanni Lollo è condannato a 3 anni e 8 mesi di reclusione. Lollo, ispettore superiore presso l’Ufficio prevenzione generale e soccorso pubblico di Benevento all’epoca dei fatti, è riconosciuto colpevole di peculato, truffa, falso e rivelazione di segreti d’ufficio. La condanna include anche l’interdizione dai pubblici uffici e il divieto per 5 anni di avere rapporti con la pubblica amministrazione. È assolto dalle accuse di falso e omissione in atti d’ufficio per alcuni capi di imputazione, ritenuti insussistenti o non previsti come reato dalla legge.

Achille Botticella, di Sant’Angelo a Cupolo e attualmente in pensione, è condannato a 3 mesi e 20 giorni di reclusione per rivelazione di segreti d’ufficio. Le attenuanti concesse hanno portato alla sospensione della pena.

Le Assoluzioni
Maria Cantone, assistente capo coordinatore della Digos di Montesarchio, è stata assolta da tutte le accuse perché il fatto non sussiste o non è previsto dalla legge come reato. Alla lettura della sentenza, Cantone è scoppiata in un pianto liberatorio, segno del grande peso che questa vicenda ha avuto sulla sua vita.

Giuseppe Tretola, di San Leucio del Sannio, è assolto per la lieve tenuità del fatto. Gianni Nardone, di San Martino Sannita, è stato assolto perché il fatto non sussiste.

Le Accuse e il Contesto
L’inchiesta della Digos, che ha portato alla ribalta questi casi alla fine di luglio 2021, coinvolgeva principalmente Lollo e Cantone, sospesi per un anno dall’esercizio dei pubblici uffici. Cantone aveva visto revocare la sospensione dopo l’interrogatorio di garanzia, mentre per Lollo la misura era confermata anche dal Riesame e dalla Cassazione. Entrambi avevano respinto le accuse durante le udienze preliminari.

Le accuse mosse includevano truffa, falso e omissione in atti d’ufficio per Cantone, relative a dichiarazioni su entrata e uscita dei mezzi, ore di straordinario e controlli sui cittadini stranieri. Per Lollo, oltre a queste accuse, si aggiungevano quelle di peculato, per l’uso improprio di auto e computer, e rivelazione di segreti d’ufficio insieme a Botticella.

La Difesa
Gli avvocati difensori hanno presentato le loro arringhe prima della lettura del dispositivo alle ore 16:20. Cantone, in particolare, ha sottolineato la correttezza dei suoi comportamenti richiamando un’autorizzazione del Questore durante il lockdown del 2020, che consentiva al personale di anticipare o posticipare l’orario di lavoro per non perdere lo straordinario programmato.