Adalgisa Gamba, la madre 42enne di Torre del Greco, che la sera del 2 gennaio 2022 uccise suo figlio Francesco di due anni e mezzo, è assolta per vizio totale di mente. La donna, che aveva autodiagnosticato l’autismo al figlio consultando internet, è stata riconosciuta incapace di intendere e di volere al momento del delitto.

La Sentenza e le Difficoltà di Collocamento
La sentenza di assoluzione, emessa lo scorso 4 giugno dalla prima sezione della Corte d’Assise di Napoli, ha disposto la scarcerazione della Gamba e la revoca della misura della libertà vigilata. Tuttavia, l’assenza di strutture sanitarie o familiari disposti ad accoglierla ha complicato l’applicazione della misura di sicurezza inizialmente prevista dai giudici.

Inizialmente, la sentenza stabiliva che Adalgisa Gamba dovesse essere sottoposta a libertà vigilata per un periodo non inferiore a 15 anni, con obbligo di cura e dimora presso una struttura residenziale terapeutico-riabilitativa ad alta intensità, dotata di un idoneo piano terapeutico. Tuttavia, a distanza di una settimana dalla comunicazione inviata all’Asl Napoli 3 Sud, nessuna struttura idonea era disponibile per accogliere la donna.

Decisione del Trasferimento
A fronte di queste difficoltà, i giudici hanno accolto la precedente richiesta della Procura di Torre Annunziata, rappresentata dal pm Andreana Ambrosino, disponendo il trasferimento di Adalgisa Gamba in un ospedale psichiatrico giudiziario in regime di Rems (Residenze per l’Esecuzione delle Misure di Sicurezza). Questo provvedimento è firmato ieri dai giudici della prima sezione della Corte d’Assise di Napoli.

Implicazioni e Prospettive
Il trasferimento in un ospedale psichiatrico giudiziario riflette la necessità di garantire cure specifiche per Adalgisa Gamba, dato il suo stato mentale. Questa soluzione, sebbene non ideale, risponde all’urgenza di assicurare che la donna riceva il trattamento necessario in un ambiente controllato, considerata l’assenza di alternative familiari o residenziali adeguate.

Il caso di Adalgisa Gamba solleva importanti questioni riguardo alla gestione delle persone assolte per vizio totale di mente, evidenziando le carenze nel sistema di supporto e collocamento per individui con gravi disturbi psichiatrici. La necessità di strutture adeguate e di un piano di intervento che assicuri la sicurezza e il trattamento terapeutico rimane una priorità che richiede attenzione e risorse adeguate.