La recente inaugurazione della stazione di Porta Nolana a Napoli, dopo un’importante riqualificazione, rappresenta un primo passo verso un ambizioso progetto di trasformazione urbana che interessa l’intera area di Piazza Garibaldi. Il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, ha evidenziato come questo sia solo l’inizio di un piano più ampio che prevede un investimento significativo e interventi strutturali mirati a migliorare l’infrastruttura e il servizio di trasporto pubblico.

Il Progetto di Riqualificazione
Il progetto di riqualificazione non si limita alla stazione di Porta Nolana. Prevede infatti la copertura dei binari fino alla stazione di Napoli Centrale, il raddoppio dei binari dell’EAV da quattro a otto, e un investimento complessivo di 200 milioni di euro. Questi fondi, attualmente bloccati a causa di una disputa con il governo Meloni sull’accordo di coesione, sono essenziali per completare il progetto. De Luca ha anche sottolineato l’acquisto di 150 nuovi treni per la circumvesuviana, di cui 70 già consegnati e altri 70 previsti a partire da settembre. Questo rinnovamento del parco treni è parte di un investimento più ampio di un miliardo di euro destinato a Napoli, che include anche la costruzione di una nuova sede della Regione e la creazione di un parco pubblico.

Le Critiche dei Comitati dei Viaggiatori
Nonostante l’entusiasmo ufficiale, l’inaugurazione ha suscitato reazioni contrastanti. Diversi comitati e associazioni a difesa dei viaggiatori hanno espresso insoddisfazione, affermando che “non c’è nulla da festeggiare”. Le critiche si concentrano principalmente sui tagli alle corse e sulle chiusure delle linee, che i pendolari vesuviani hanno subito negli anni. Enzo Ciniglio, portavoce del comitato “No al taglio dei treni della Circumvesuviana”, e altri rappresentanti, hanno denunciato che i lavori programmati potevano essere eseguiti di notte per evitare di limitare la mobilità.

In particolare, la chiusura totale delle linee Napoli-Baiano e Napoli-San Giorgio per circa tre mesi è vista come una scelta discriminatoria rispetto ad altre linee dove i lavori sono stati programmati nei weekend o durante la notte. I rappresentanti dei comitati hanno anche criticato il servizio sostitutivo, giudicato inadeguato e non conforme agli standard normativi in termini di qualità, tempi e percorso.