Francesco Sepe, 29enne ex dipendente dell’ufficio postale di Sperone, attualmente residente a Lauro, ha risposto per oltre un’ora alle domande del giudice per le indagini preliminari (gip) del tribunale di Avellino, Marcello Rotondi. Sepe, assistito dall’avvocato Isidoro Bizzarro, ha respinto tutte le accuse mosse nei suoi confronti dalla procura di Avellino. Sepe si trova agli arresti domiciliari, eseguiti dai carabinieri di Pago del Vallo di Lauro, a seguito delle accuse di spendita e introduzione di monete falsificate, peculato e riciclaggio. Al momento, il suo legale non ha presentato alcuna istanza relativa alla misura cautelare.

Le indagini sono avviate dopo che alcuni clienti dell’ufficio postale di Sperone avevano denunciato di aver ricevuto delle banconote false come pagamento della pensione. La denuncia, presentata da 18 clienti, ha rivelato che in totale erano distribuite 209 banconote false, per un ammontare di 10.450 euro.

La Procura di Avellino e i carabinieri hanno individuato Sepe come responsabile della distribuzione delle banconote false. In seguito alla denuncia, è stata applicata una misura coercitiva nei confronti di Sepe e i suoi beni sono stati sequestrati in via preventiva.

La vicenda ha destato preoccupazione e sconcerto nella comunità di Sperone, portando alla luce la necessità di maggiore vigilanza e controllo all’interno degli uffici postali per prevenire simili episodi in futuro. Le indagini continuano per chiarire tutti i dettagli della vicenda e per determinare se ci siano altri coinvolti. Nel frattempo, Francesco Sepe rimane agli arresti domiciliari in attesa delle prossime decisioni giudiziarie.