Una storia di abili falsari che operavano nell’ombra è recentemente scoperta a Napoli, nel quartiere di Ponticelli. Da aprile, due falsari hanno vissuto praticamente isolati all’interno di un capannone, dedicandosi alla produzione di banconote da 50 euro della serie “Europa”. Tuttavia, il loro operato è scoperto e interrotto dalle autorità competenti, che hanno condotto un’indagine mirata e coordinata dalla procura di Napoli Nord. Le fiamme gialle, agendo sotto il coordinamento della procura, hanno compiuto un blitz all’alba, scoprendo una stamperia clandestina insieme a sofisticati macchinari utilizzati per la produzione delle banconote contraffatte. Nel capannone sono stati sequestrati ben 48 milioni di euro falsi, insieme a una quantità considerevole di materiale utilizzato per la produzione.

I falsari sono sorpresi nel sonno e arrestati sul posto. All’interno del capannone, gli investigatori hanno rinvenuto circa 80.000 fogli di carta, ognuno dei quali ritraeva 12 banconote da 50 euro, praticamente pronte per essere tagliate e dotate della banda verticale argentata.

Ciò che rendeva ancora più elaborata questa operazione criminale era l’organizzazione logistica messa in atto dalla banda. Un vivandiere era incaricato di provvedere ai bisogni dei falsari, mentre un capo anziano con numerosi precedenti penali coordinava l’intera produzione, avvalendosi anche del supporto logistico di tre autotrasportatori di Giugliano in Campania.

Le indagini hanno rivelato che la stamperia era recentemente trasferita a Napoli dalla provincia e che era entrata in funzione a pieno regime proprio nel mese di aprile. Il capannone, opportunamente modificato per accogliere gli imponenti macchinari, era preso in affitto da una società di bonifica ambientale estranea alle indagini.