Una serie di intercettazioni telefoniche ha portato alla luce un vasto sistema di smaltimento illecito dei rifiuti nella provincia di Napoli con veleni sversati nello Stir di Tufino. Questo sporco affare, scoperto dunque grazie alle centinaia di conversazioni intercettate, coinvolgeva dodici persone, tra cui amministratori di società, autisti di camion e operai dell’impianto di smaltimento rifiuti di Tufino. Al vertice dell’organizzazione vi erano Michele Salvatore Esposito e Giuseppe D’Elia, responsabili della gestione del traffico illecito di rifiuti e di altre attività illegali come il furto di bobine in ferro. La Sapna, l’azienda partecipata dalla Città Metropolitana di Napoli che gestisce il ciclo integrato dei rifiuti solidi urbani, è stata identificata come la parte lesa, con danni stimati intorno ai 500mila euro poiché gestisce lo Stir di Tufino e si è ritrovata con i veleni nell’impianto.

L’Indagine e gli Arresti
L’indagine, condotta dai carabinieri del Gruppo per la Tutela Ambientale e della Sicurezza Energetica di Napoli in collaborazione con i comandi provinciali competenti e coordinata dalla procura di Napoli, ha infatti portato all’arresto di dieci persone e all’emanazione di misure cautelari per altre due. Gli arrestati, tutti residenti nei Paesi Vesuviani, sono:

Carmine Felice Aufiero (San Gennaro Vesuviano, 08/04/1976) – Domiciliari
Vincenzo Cesarano (San Giuseppe Vesuviano, 17/05/1980) – Divieto di dimora
Giuseppe D’Elia (Nola, 08/04/1973) – Domiciliari
Salvatore Michele Esposito (Milano, 28/03/1968) – Domiciliari
Giovanni Moccia (San Giuseppe Vesuviano, 19/04/1986) – Divieto di dimora
Francesco Somma (Gragnano, 09/01/1992) – Domiciliari
Felice Raffaele Campitiello (Pomigliano, 03/01/1973) – Domiciliari
Pietro D’Afiero (Afragola, 23/09/1957) – Domiciliari
Enrico Menna (Saronno, 10/02/1977) – Domiciliari
Antonio Musella (Napoli, 30/06/1969) – Domiciliari
Ludovico Petillo (Nola, 01/10/1977) – Domiciliari
Antonio Porcaro (Cleveland, 09/12/1974) – Domiciliari

Il Modus Operandi
Secondo quanto accertato dai carabinieri del Noe di Napoli, che hanno lavorato per sei mesi a partire da gennaio 2023, il gruppo criminale aveva organizzato un sistema dettagliato per lo smaltimento illecito di rifiuti speciali di provenienza industriale. Utilizzando autisti di società appaltatrici per la raccolta dei rifiuti urbani, l’organizzazione riusciva a smaltire rifiuti speciali, veleni, all’interno dello Stir di Tufino, un impianto pubblico, a spese della collettività.

Il colonnello Pasquale Starace, comandante del Gruppo Tutela Ambientale e Sicurezza Energetica, ha sottolineato la gravità del fenomeno criminale, evidenziando come ingenti quantitativi di rifiuti industriali, veri e propri veleni, siano stati smaltiti illecitamente nello Stir di Tufino grazie alla complicità remunerata di alcuni dipendenti pubblici. Gli autisti fungevano da intermediari tra i produttori di rifiuti speciali e gli operai dell’impianto di Tufino, bypassando i rigidi sistemi di controllo della Sapna e permettendo ai conducenti dei mezzi di operare indisturbati.

L’indagine ha messo in luce un sistema consolidato di smaltimento illecito dei rifiuti, che ha arrecato danni significativi all’ambiente e alla collettività con i veleni sversati nello Stir di Tufino. L’operazione delle forze dell’ordine rappresenta un passo importante nella lotta contro la criminalità organizzata nel settore dei rifiuti, ma evidenzia anche la necessità di un controllo più rigoroso e di una maggiore trasparenza nella gestione dei rifiuti urbani e industriali. Le persone coinvolte, sebbene accusate di gravi reati, sono da ritenere innocenti fino a eventuale condanna definitiva.